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Fabula: un colore che non sbiadisce | Irpinia24

Fabula è colore. È il colore degli occhi che brillano quando arriva un ospite inatteso. È il blu vivo delle magliette ufficiali, l’arancio caldo dei tramonti bellizzesi, il bianco delle idee che germogliano. È un arcobaleno che nasce dalle parole e si riflette nei sorrisi dei ragazzi. Anche quest’anno il Festival ha trasformato Bellizzi in un luogo fuori dal tempo, dove le favole diventano atti di coraggio e i pensieri, anche i più fragili, trovano voce.


Il tema scelto per questa XV edizione, “Volevo essere un duro”, ha aperto un varco nell’immaginario dei giovani autori. Non un richiamo alla forza come sopraffazione, ma un invito a riscoprire la determinazione, il coraggio gentile, la resilienza dei sentimenti. Le oltre 300 favole arrivate al vaglio della commissione selezionatrice hanno raccontato il bisogno di affermarsi, di sfidare le proprie paure, di diventare grandi senza smettere di essere autentici. Sotto la guida appassionata della professoressa Giulia Manera, la giuria ha esplorato mondi interiori e universi fantastici, portando alla luce i racconti che meglio hanno saputo interpretare il senso profondo del tema. «In queste favole c’è tutto ciò che i ragazzi non sempre riescono a dire ad alta voce. Ma scrivendo si sono lasciati andare, hanno trovato il loro modo per dire: io ci sono, io voglio esserci, anche se ho paura», spiega la professoressa Manera, visibilmente emozionata.
Ieri, mercoledì, la giornata con Sigfrido Ranucci ha acceso uno dei momenti più intensi del festival. «Meravigliosa giornata a Bellizzi. Prima un incontro stimolante con circa 200 ragazzi delle scuole della provincia di Salerno, che mi hanno sottoposto a un tiro incrociato di domande ficcanti sulla libertà di stampa e la professione di giornalista. Poi tantissime persone hanno partecipato alla consegna del premio e alla presentazione de La Scelta, edito da Bompiani. Grazie ad Andrea Volpe, fondatore del premio, ai volontari della rassegna Fabula, e grazie soprattutto a Gaetano Pecoraro, che mi ha dedicato il suo tempo».
E oggi, giovedì 10, mentre si concludono gli ultimi laboratori e la rassegna accoglie gli ultimi ospiti, Fausto Biloslavo, Marco Rossetti e Massimiliano Gallo, resta il senso profondo di ciò che Fabula rappresenta: un laboratorio di pensiero, un terreno fertile per chi vuole imparare a osservare il mondo con occhi più limpidi.
Anche quest’anno il Festival ha camminato sulle gambe di chi crede nei sogni senza chiedere nulla in cambio. Gli autori Tina Galano e Nello Nigro, sotto la supervisione di Ivano Montano, hanno raccolto e trasformato in storie il battito del cuore di centinaia di giovani. «Fabula è l’unico luogo al mondo dove i ragazzi scrivono, leggono, ascoltano, senza mai guardare tablet o telefoni. Oggi c’è gente che ha trent’anni e continua a tornare. È una formula che vince», dice Montano.
Da 15 anni Fabula si regge sulla forza delle idee e sul sostegno di realtà imprenditoriali che scelgono di investire nella bellezza: Center Group, Fmts Group, Incibum, TerraOrti, Benny Servizi Petroliferi, Bcc Banca Campania Centro, Isolkappa, Secondulfo, Sarim, Moretta Claudio e Paolo, Daikin, Altamura Caffè, Ecorecuperi, Collebianco, Dimensione Donna, MP Fisioterapia, Naturale Ristorante, Effe Ferramenta, Mo Magn, Frimm – Agenzia di Bellizzi, Pubblipoint, City Store, Cerrato Officine, Cerrato Chiusure Metalliche, REND Studio, Bioisid, Arte e Gusto, Chilometro 0 Food, Imbal Legno, Patapunfete Animazione, Mancini Junior, Mancini Intimo Casa, Assicurazioni Montella di Laura Calonico, Madì Officina del Benessere di Marianna Di Lascio, Effe Legno, D’Avino, X3Group, RSA Anni Sereni, Diamond Project, De Nicola, Sivam. Con il patrocinio del Comune di Bellizzi e della Federazione Italiana Nuoto Paralimpico. Media partner LiraTv.
Parole cariche di gratitudine quelle di Giovanni Serritella, presidente dell’Associazione Fabula: «Abbiamo costruito qualcosa che non ha prezzo. Il valore sta negli abbracci, nelle lettere dei ragazzi, nei saluti di chi riparte con qualcosa in più». E Andrea Volpe, ideatore del Festival, aggiunge: «Ogni anno ci chiediamo se riusciremo a farcela, poi succede. Succede perché c’è una comunità che non molla, che ci crede. Fabula non è un evento: è una dichiarazione d’amore per un mondo migliore».

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