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Come conservare 10 tipologie di frutta e verdura - Bigodino

Il GAL Terra Protetta è un gruppo di azione locale impegnato nello sviluppo sostenibile delle aree rurali dei Monti Lattari e delle Costiere Amalfitana-Sorrentina. Il progetto Rural Food Revolution – Re-Food, finanziato dalla Misura 19.3.1 del PSR Campania 2014–2022, mira a valorizzare le produzioni agroalimentari locali, rafforzare l’identità rurale e creare una rete virtuosa tra produttori, operatori turistici e istituzioni, promuovendo un modello di sviluppo sostenibile che integra prodotto, paesaggio, cultura e comunità.

Le tappe e i protagonisti del percorso Re-Food

Il percorso del progetto ha preso il via con una serie di workshop e seminari territoriali che hanno coinvolto diverse comunità dei Monti Lattari, partendo da Piano di Sorrento e Pimonte, per arrivare a Sant’Agnello e Lettere. In ogni tappa si sono alternati i saluti istituzionali e gli interventi di esperti, con l’obiettivo di raccontare e valorizzare le eccellenze agroalimentari e le tradizioni culturali del territorio.

A rappresentare il GAL Terra Protetta e a guidare il progetto sono Giuseppe Guida, presidente, Anna Fermo, responsabile amministrativa e finanziaria, e Gennaro Fiume, coordinatore, che hanno illustrato le finalità di Re-Food, sottolineando l’importanza del coinvolgimento delle comunità e della costruzione di un’identità rurale condivisa.

Le produzioni tipiche e i territori in primo piano

Nel corso delle quattro tappe sono emersi prodotti simbolo delle diverse aree coinvolte, espressione della biodiversità e della ricchezza agroalimentare locale.

Piano di Sorrento

Nel primo incontro a Piano di Sorrento, si è posto particolare rilievo sul limone Costa d’Amalfi IGP e sulle varietà di agrumi coltivate con metodi tradizionali. Sono state approfondite tecniche di coltivazione sostenibile e la conservazione dei terreni terrazzati, tipici del paesaggio costiero, con un’attenzione specifica alla tutela del suolo e al ruolo delle pratiche agricole nella prevenzione del dissesto idrogeologico.

Tra i relatori, si sono alternati oltre ai rappresentanti del GAL, il prof. Raffaele Palumbo, che ha delineato il ruolo del turismo enogastronomico come volano per la valorizzazione dei prodotti; Francesco Mastellone, referente del progetto Bar Camp, promosso dalla Regione Campania e dal Comune di Piano di Sorrento; Mario Persico, referente Slow Food Costiera Sorrentina e Capri APS e infine Mariano Vinaccia, Presidente della Cooperativa Solagri nonché Presidente del Consorzio di Tutela del Limone di Sorrento IGP ed esperto in agrumicoltura.

Pimonte

La tappa di Pimonte è stata un'importante occasione per riflettere sul valore identitario e culturale dei prodotti agroalimentari tradizionali dei Monti Lattari. Durante l'incontro, sono stati messi in risalto quattro prodotti simbolo del territorio, riconosciuti come PAT dalla Regione Campania: la Caciotta di capra dei Monti Lattari, il Pomodorino Cannellino di Pimonte, la Castagna del Monte Faito e la Ciliegia di Pimonte.

Il workshop ha ospitato anche contributi scientifici e tecnici. Il prof. Raffaele Palumbo, del Dipartimento di Scienze del Turismo dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, ha offerto una riflessione sul legame tra territorio, turismo e patrimonio gastronomico. A seguire, l’intervento della tecnologa alimentare Elena Vuolo ha illustrato i benefici nutrizionali dei prodotti protagonisti dell’incontro, sottolineando la loro importanza nella dieta mediterranea.

Sant’Agnello

Il focus del seminario di Sant’Agnello è stato sugli agrumi, in particolare il limone “Ovale di Sorrento” (o “Massese”), tutelato da marchi di qualità come l’IGP, e l’arancio Biondo comune, una varietà in via di estinzione che rappresenta un prezioso patrimonio genetico.

Particolare attenzione è stata data alle tecniche di coltivazione tradizionali, come le coperture a “pagliarelle”, e al paesaggio agrario costituito da giardini protetti da pergolati in castagno, che costituiscono un elemento di forte identità storica, culturale e ambientale. Questi sistemi tradizionali contribuiscono a mantenere la biodiversità e sono fondamentali per la resilienza agricola.

Ad aprile gli interventi è stato il dr. Giuseppe Falco, Responsabile Regionale M19, che ha sottolineato ancora una volta gli obiettivi del progetto, le azioni comuni e quelle locali messe in campo dagli undici Gal attuatori del progetto Re-Food.

A seguire, Vittoria Brancaccio, agronoma specializzata nelle colture sorrentino-amalfitane, ha sottolineato il valore culturale e paesaggistico degli agrumeti. Immancabile l’intervento del prof. Palumbo che ha ribadito l’importanza degli agrumi per il turismo esperienziale.

Lettere

Nel seminario di Lettere, il tema centrale è stato il legame tra filiera corta e cucina del territorio, con un approfondimento sulla sostenibilità e la valorizzazione dei prodotti a km 0.

Qui si è evidenziata la collaborazione quotidiana tra produttori e ristoratori, che utilizzano materie prime locali come pomodori San Marzano, Corbarino e Piennolo, celebri per il loro sapore unico e la conservazione naturale, verdure di stagione come melanzane, zucchine e peperoni, olio extravergine d’oliva prodotto in loco e formaggi freschi e carni provenienti da allevamenti del territorio.

Gli esperti intervenuti, Mariella Verdoliva, presidente della Fondazione Monti Lattari, Alfonso Del Sorbo, esperto enogastronomico e Carmine Calabrese, professionista del settore banqueting, hanno posto l’accento sull’importanza di promuovere la stagionalità, la freschezza e la sostenibilità come fattori chiave per un modello di sviluppo rurale virtuoso.

Il giornalista Gennaro Cirillo, direttore de “il Gazzettino vesuviano”, ha moderato i quattro dibattiti, favorendo il dialogo tra i diversi attori coinvolti.

Le azioni concrete e l’impatto sul territorio

Il GAL Terra Protetta ha affiancato il progetto Re-Food con azioni locali concrete volte a integrare agricoltura e turismo, costruire un brand territoriale condiviso e sensibilizzare cittadini e operatori, soprattutto giovani, sull’importanza delle produzioni locali e della tutela dell’identità rurale. Attraverso eventi come showcooking, laboratori esperienziali e campagne di comunicazione visiva, il GAL ha favorito la creazione di una rete di stakeholder attivi nella valorizzazione delle tradizioni e delle eccellenze agroalimentari.

Ogni incontro si è concluso con momenti conviviali di degustazione, in cui sono stati proposti i prodotti tipici locali, favorendo la condivisione e il confronto diretto tra produttori, esperti e comunità, in un clima di accoglienza e partecipazione.

Un progetto per un futuro sostenibile e identitario

Il percorso di Rural Food Revolution – Re-Food nei Monti Lattari e nella Penisola Sorrentina si configura come un esempio di innovazione rurale, che coniuga tradizione, sostenibilità e sviluppo economico attraverso la valorizzazione dei prodotti tipici e della cultura del territorio. Le tappe di Piano di Sorrento, Pimonte, Sant’Agnello e Lettere hanno confermato l’importanza di costruire una ruralità consapevole, che riparta dalla qualità delle materie prime e dal dialogo tra comunità e istituzioni per restituire centralità a territori unici nel panorama mediterraneo.

Verso nuove tappe tra identità e futuro rurale

Il territorio dei Monti Lattari e delle due Costiere racchiude eccellenze e potenzialità che dovrebbero rappresentare un motore sempre più incisivo per un'economia turistica radicata nelle tradizioni e nell’enogastronomia rurale. Radici che affondano nelle opportunità offerte dall’Europa, attraverso fondi e agevolazioni destinati ai produttori locali, vere isole di resistenza, qualità e identità che raccontano la bellezza profonda di un paesaggio che va dal mare ai Monti Lattari.

In questo spirito, il percorso di Rural Food Revolution – Re-Food è pronto a proseguire il suo viaggio con nuove tappe, confermate e in via di definizione, che toccheranno ancora Tramonti, Massa Lubrense, Casola di Napoli, Corbara, e a seguire Sorrento e Vico Equense. Cetara e Agerola restano in valutazione per eventuali variazioni o spostamenti. Ogni incontro sarà un’occasione per rinsaldare il legame tra le comunità locali e i loro prodotti, costruendo, passo dopo passo, una narrazione rurale condivisa, fondata sulla qualità, la conoscenza, la partecipazione e il paesaggio.

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