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Perché abbiamo perso il contatto con la natura e come recuperarlo con  l'Eco-Mindfulness

A San Mauro Cilento, borgo antico nel cuore del Parco nazionale dove biodiversità naturale e attività umana ancora convivono nell’ascolto di una memoria arcaica e delle trasformazioni stagionali, si parla di metamorfosi e della necessità di ripensare sull’essere umano come “parte del tutto”.

Venerdì 30 maggio, al Museo Eleousa, il convegno “In metamorfosi. L’umano tra passato, presente e futuro” metterà in dialogo pubblico per un’intera giornata studiose e studiosi, docenti universitari, artisti e portatori di esperienze. Organizzato dalla professoressa Stefania Tarantino, il convegno si inserisce all’interno delle iniziative dell’Unità salernitana del Prin Pnrr diretto dal professor Maurizio Cambi, Paradoxical humanism and environmentalism (L'umanesimo paradossale e l'ambientalismo).

Si comincia alle 10. Dopo i saluti istituzionali del sindaco di San Mauro Cilento e l’introduzione di Stefania Tarantino, Laura Boella, già docente di Filosofia Morale e Etica dell’ambiente all’Università Statale di Milano, apre lo sguardo su “La nuova condizione umana”. A seguire, Pasquale Scialò, musicologo e compositore, docente di Musicologia e Storia della Musica all’Università S. Orsola Benincasa di Napoli, guiderà un’incursione nelle “Tradinvenzioni sonore umanamente organizzate”. Breve pausa, dibattito, e alle 16 il via alla sessione pomeridiana. Apre Osvaldo Marrocco, responsabile del Museo Eleousa, per un viaggio nel “Cilento antico, storia e cultura di ordinaria umanità in una civiltà rurale”. Alle 16.45 Stefania Tarantino, docente di Storia della filosofia all’Università di Salerno, porta la riflessione “In bilico tra umano e non umano a partire da Simone Weil”. Quindi parola a un artista: Antonio Della Gaggia, scultore, pittore, fine illustratore e musicista, dialoga tra i confini de “La forma, il tempo, il caos”. Dopo una breve pausa Laura Sanò, docente di Storia della Filosofia all’Università di Padova, invita a osservare il mondo attraverso il pensiero di un’altra grande filosofa del Novecento: “Lo sguardo di Rachel Bespaloff nei luoghi di metamorfosi dell’umano”.  Quindi le conclusioni affidate a Stefania Tarantino e la discussione aperta, moderata dal giornalista de “Il Tirreno” Emilio Guariglia.

Obiettivo di questo incontro, come spiega Stefania Tarantino, è l’esplorazione della peculiare “natura” metamorfica dell’umano. Attraverso una ricognizione storico-antropologica e filosofico-artistica, si tratterà di mettere a fuoco nuove possibili coordinate di senso al fine di ridisegnare una cartografia dell’umano che sappia tener conto della sua “parzialità” all’interno del “sistema vivente” e delle molteplici dimensioni che ne esprimono da sempre il suo volto paradossale.

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