Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

Stampa
Visite: 774

Whirlpool, gli operai bloccano l'autostrada A3: ''Non molliamo''

“La decisione di Whirlpool di avviare la procedura di licenziamento per i lavoratori di Napoli, disattendendo le raccomandazioni delle Parti sociali e del Governo, è non solo odiosa ma del tutto ingiustificabile, se si pensa che le 13 settimane aggiuntive di cassa integrazione di cui potrebbe avvalersi sono esenti da qualsiasi costo”. Così la scelta di Whirpool viene commentata da Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore elettrodomestici, al termine dell’incontro convocato dal MiSe.

“È arrivato il momento per il Ministero dello Sviluppo economico - dichiara Ficco - di dimostrare di avere la volontà e le capacità di influire ancora sulle vertenze del nostro Paese e in questo caso particolare di rivendicare insieme a noi il rispetto di un accordo firmato nel 2018 in sede istituzionale. Noi faremo le dovute verifiche sulla possibilità di contrastare sul piano legale la procedura di licenziamento e vorremmo sperare che il Ministero faccia lo stesso. Nel caso in cui il Ministero non assumesse iniziative concrete e si limitasse a qualche rimbrotto di facciata, diventerebbe colpevole come e più della multinazionale”. “Come sindacato - conclude Ficco - ci siamo detti disponibili al confronto, nel caso in cui in extremis la procedura di licenziamento fosse scongiurata, purché lo stesso sia finalizzato a cercare una soluzione lavorativa per i colleghi di Napoli e a definire missioni produttive per tutti gli stabilimenti italiani. La discussione non può certo limitarsi ai temi avanzati dalla Whirlpool, vale a dire a incentivi all’esodo e possibili trasferimenti a Varese. Dal canto suo il Ministero dello Sviluppo economico dice di avere un piano quasi pronto da presentare; attendiamo naturalmente di poterlo conoscere, ma vorremmo poter confrontarci senza la spada di Damocle di una procedura di licenziamento già aperta, che, come noto, innesca un conto alla rovescia di 75 giorni trascorsi i quali partono le lettere di licenziamento”.

Autenticati