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Risultato immagini per ANGSA CAMPANIA

ANGSA Campania si interroga sulle modalità di attuazione del un nuovo modello PEI emanato dal Ministero dell’Istruzione di concerto con il Ministero dell’ Economia e delle Finanze che vuole essere fondato sulla prospettiva bio-psico-sociale del funzionamento umano.

Pur condividendo il fine e le intenzioni del Governo e delle Federazioni dei disabili fisici e sensoriali  che hanno approvato la proposta,  dobbiamo constatare che un provvedimento di Governo che richiama la legge 104 dovrebbe tener conto che attualmente 1 bambino su 58 è autistico. La disabilità intellettiva richiede competenze che esulano dalle vecchie definizioni per i disabili sensoriali. Resta altresì compromessa la definizione dei ruoli degli insegnanti di sostegno e degli Assistenti alla Comunicazione la cui nomina è affidata ai Comuni attraverso Cooperative senza che nessuna regola sia ancora stabilita in merito alle relative “competenze”. Rileviamo, inoltre, che gli anni necessari per l’emanazione di tale ambizioso documento (2017/2020) non sono stati utilizzati per l’opportuna formazione ed informazione del personale docente. Anzi, nell’approcciare al nuovo PEI si continuano ad affrontare imbarazzanti problematiche relative alla mancanza di insegnanti di sostegno e soprattutto alla mancanza di specializzazione di molti di loro oltre alla totale assenza di formazione sulla disabilità dell’intero corpo docente curriculare al quale viene richiesta corresponsabilità.

Alla luce di tali evidenti e gravi mancanze segnaliamo quelli che sono i principali punti critici:

1 Concetto di esonero da alcune discipline.

Tale punto è assolutamente in contraddizione con il concetto di corresponsabilità tanto decantato e richiamato nel Documento Interministeriale. Legittimare l’esonero da alcune discipline corrisponde a nuova e totale delega all’insegnante di sostegno. Complice di questa delega sarà anche l’impossibilità di un docente curriculare, che negli anni non ha mai ricevuto adeguata formazione sul tema della disabilità, di mettere in atto tutte le possibili metodologie per poter includere l’ alunno con disabilità e trovare le opportune strategie per valutare gli obiettivi realmente raggiungibili. E qualora tale formazione, ci auspichiamo, venga fatta dovranno sempre essere trovate strategie di semplificazione e facilitazione dei contenuti in modo da non legittimare l’ esclusione di nessuno.

2 Composizione del GLO

Ancora una volta viene disatteso il concetto di corresponsabilità. La famiglia, che dovrebbe esserne un attore protagonista, viene relegata a ruolo di spettatore. Non si spiega altrimenti il passaggio fondamentale inserito nel nuovo documento. Si passa infatti dal concetto di “concordare con la famiglia” a “comunicare con congruo anticipo alla famiglia” l'appuntamento del GLO. Non si comprende come, in un’ottica di corresponsabilità e collaborazione, un PEI potrà essere definito ed approvato anche in assenza della famiglia  dell’alunno con disabilità.

3. Assegnazione del numero delle ore di sostegno.

Con la nuova modalità, ci si baserà sul cosiddetto “debito di funzionamento”, rilevato nelle varie dimensioni previste dall’ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento).  Le Linee Guida sottolineano l’importanza dell’osservazione sistematica come presupposto imprescindibile per conoscere le potenzialità e i bisogni degli alunni con disabilità ma, aggiungiamo che tale osservazione è imprescindibile dalla specializzazione degli osservatori. Angsa Campania chiede da anni una formazione anche specialistica dei docenti. Documenti e soluzioni che non tengano conto di tale mancanza di formazione e specializzazione si riducono a meri tagli alla spesa che continuano ad essere perpetrati sui diritti dei ragazzi con disabilità. Inoltre, in questo nuovo sistema di automatismo, la disabilità gravissima rimane contemplata nell’assegnazione di numero 15/18 ore di sostegno. Si continua ad ignorare che il tempo scuola non corrisponde al tempo cattedra. Ci auguriamo, altresì, che nel lasciare in un limbo la parte di ore eccedenti, non si sia presa in considerazione la “copertura” delle restanti ore con personale non docente come ad esempio assistenti specialistici che hanno funzioni e finalità ben diverse dall’insegnante di sostegno. Tutto ciò comporterà un maggior numero di ricorsi alle vie legali da parte di migliaia di famiglie che da un lato determinerà un rilevante aggravio delle spese della Pubblica Amministrazione e dall’altroincrementerà il già pericoloso meccanismo delle cattedre in deroga che annullano anche il diritto alla continuità didattica.

Restiamo molto critici sull’approvazione di tali passaggi da parte delle Associazioni che tutelano gli studenti con disabilità. Tutti, infatti, ben sappiamo che non potrà mai esserci reale inclusione fin tanto che non si garantirà la formazione, la continuità didattica e la congruità delle ore di sostegno non barattabili con mere esigenze di cassa.

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