
La presenza del Ministro della Salute Orazio Schillaci per la presentazione del 10° Rapporto sull’Obesità in Italia dell’IRCCS Auxologico e la nona edizione della Mediterranean Lecture affidata al filosofo Gennaro Carillo e dedicata al tema “Specchio d’acqua. Sul mare tra filosofia e mito”.
Lunedì 17 novembre a partire dalle 15 l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, sede del MedEatResearch, il primo Centro di ricerca universitario italiano specificamente dedicato agli studi sociali sulla Dieta Mediterranea, festeggerà con un doppio appuntamento di grande prestigio il quindicesimo ‘compleanno’ del riconoscimento della Dieta Mediterranea come patrimonio culturale immateriale conferito nel 2010 da parte dell’Unesco.
Alle 15 nella Sala degli Angeli si svolgerà, con il coordinamento del giornalista Duilio Giammaria, la presentazione del 10° Rapporto sull’Obesità in Italia che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce ormai come pandemia non infettiva (programma completo degli interventi su www.unisob.na.it/eventi). Il rapporto è redatto annualmente dall’Istituto Auxologico Italiano, che quest’anno per presentarlo ha scelto Napoli già sede, su indicazione del Ministero della Salute, nel mese di giugno, degli “Stati Generali della Prevenzione” ed individuata come città ideale dalla quale “possa partire un impegno corale e rinnovato per vincere la sfida dell’obesità”.
Alle 16.30 nella Biblioteca Pagliara ci sarà, invece, la nona edizione della Mediterranean Lecture, il ciclo internazionale di lezioni magistrali ideato dal MedEatResearch dell’Università Suor Orsola Benincasa per celebrare ogni anno con un approfondimento scientifico il ‘compleanno’ del riconoscimento della Dieta Mediterranea come patrimonio culturale immateriale conferito nel 2010 da parte dell’Unesco.
“Le scienze mediche hanno prodotto molteplici evidenze scientifiche sull'importanza della Dieta Mediterranea per la salute - evidenzia Marino Niola, condirettore del MedEatResearch - ma quel che hanno aggiunto di prezioso per l’individuazione di un regime alimentare che non favorisca l’obesità gli studi antropologici e sociologici che portiamo avanti nel nostro Centro di Ricerca è la ‘salubrità’ di uno dei tratti fondamentali della Dieta Mediterranea che è la convivialità. I pasti consumati chiacchierando in compagnia sono più lenti, meno voraci, più soddisfacenti mentalmente e fisicamente e quindi più salutari anche per il nostro peso corporeo”.
Le prime otto Mediterranean Lectures sono state tenute da Pier Luigi Petrillo, Marino Niola, Andrea Segrè, Elisabetta Moro, Matteo Lorito, Paolo Giulierini, Livia Iaccarino, Gabriel Zuchtriegel e sono tutte disponibili in video on demand all’interno del Mediterranean Diet Virtual Museum, il primo museo digitale al mondo interamente dedicato all’arte della Dieta Mediterranea (online dal 2019 su www.mediterraneandietvm.com).
Quest’anno in cattedra ci sarà Gennaro Carillo, professore ordinario di Storia del pensiero politico all’Università Suor Orsola Benincasa. “Specchio d’acqua. Sul mare tra filosofia e mito” sarà il tema della lezione. “Tra Omero, Ippocrate e Platone, cosa e come si mangi acquistano un valore etico-politico di primaria importanza - anticipa Carillo - e la dieta è espressione della forma di vita. Ci sono diete umane e diete inumane, ferine, come quella del Ciclope. La cottura dei cibi, per esempio, segna il discrimine tra umano e non umano”.
L’anniversario UNESCO della Dieta Mediterranea e il lavoro scientifico del MedEatResearch del Suor Orsola
Sono passati esattamente 15 anni da quando Il 16 novembre 2010 a Nairobi in Kenya il Comitato intergovernativo della Convenzione Unesco sul patrimonio culturale immateriale approvò l’iscrizione della Dieta Mediterranea nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale, riconoscendo con questa definizione “le pratiche tradizionali, le conoscenze e le abilità che sono passate di generazione in generazione in molti paesi mediterranei fornendo alle comunità un senso di appartenenza e di continuità”.
“L’Italia - sottolinea Elisabetta Moro, condirettore del MedEatResearch dell’Università Suor Orsola Benincasa - ha il primato di essere il luogo dove la Dieta Mediterranea è stata scoperta. Per questo la Mediterranean Lecture è idealmente dedicata ai suoi scopritori, il fisiologo Ancel Keys (1904-2004) dell’Università del Minnesota e la biochimica della Mayo Clinic Margaret Haney Keys (1913-2010), che per primi hanno dimostrato i suoi effetti benefici sulla salute e riconosciuto il valore sociale di questo stile di vita. Ai Keys va riconosciuto anche il merito di avere coniato il nome “dieta mediterranea”, un’espressione inedita fino al 1975, anno in cui compare per la prima volta nel loro best seller scritto in Cilento “How to eat well and stay well. The Mediterranean way” (Doubleday, New York)”.