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Incendio al Maschio Angioino, documenti in fumo: forzati uffici  sovrintendenza a Palazzo Reale - Edizione Napoli

Una densa nube di fumo si è sollevata da una delle torri del Maschio Angioino la notte tra sabato e domenica. Un incendio doloso, a quanto si apprende dai primi accertamenti, che ha completamente distrutto diversi documenti custoditi all’interno del castello.

Poco distante, a Palazzo Reale, sono stati forzati alcuni uffici della soprintendenza che si trovano al piano terra, mentre un cestino dei rifiuti nei giardini del palazzo veniva dato alle fiamme. I locali del castello e di Palazzo Reale interessati da quanto accaduto sono stati posti sotto sequestro dalle autorità.

“E’ inquietante quanto accaduto questa notte a Napoli in due luoghi simbolo della città. Il solo fatto che sia possibile introdursi liberamente all’interno di Palazzo Reale e del Maschio Angioino è preoccupante. Che poi si possano forzare gli uffici della soprintendenza e, poco distante, appiccare un incendio all’interno di una torre del castello è assolutamente inaccettabile. Chiedo che vengano svolte delle indagini approfondite per ricostruire quanto accaduto e individuare i responsabili. E’ necessario capire se i due eventi siano collegati e se alle spalle possa esserci un disegno strutturato. Senza dubbio va aumentato il livello di sicurezza di questi edifici, evidentemente insufficiente. Il patrimonio culturale della città va difeso a ogni costo. Stanotte si è corso un rischio gravissimo, sia per i potenziali danni al patrimonio storico artistico della città, sia per i danni all’archivio del Comune. In queste strutture sono custoditi documenti importantissimi per la vita della città, la loro distruzione sarebbe un danno inimmaginabile. Si faccia massima luce su questa vicenda davvero preoccupante”. Così Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, che ha ricevuto le segnalazioni da alcuni lavoratori dei due siti.

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