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Farmacopee: successo della seconda tappa a Piazzetta Duca D'Aosta - Il  Mattino.it

Volge al termine la rassegna Farmacopee con le opere di Felix Policastro ed Enzo Palumbo, in mostra in Piazzetta Duca D’aosta, da giovedì 13 gennaio alle ore 18.

Il progetto,  ideato e promosso dalla Famiglia Di Martino, titolare della rete di Farmacie dei Golfi, si avvale dei testi critici di Marcello Francolini , della  direzione artistica di Rosanna Iossa e del contributo della Professoressa Margherita Romano.

“Abbecedario visivo” è  il lavoro che porta in scena Policastro. Una sagoma in corten avvolta in un  letto di farina su cui sono impresse le impronte di segni grafici. Frequente nell’opera dell’artista  il ricorso a questi  simboli , risultato di un personalissimo  sillabario che ha elaborato negli anni, fino ad arrivare alla codificazione di una vera e propria grammatica con la quale si esprime sondando le tante sfaccettature dell’esistenza umana.

Figure esili, apparentemente fragili che conservano però lo spirito dell’eresia, dell’essere controcorrente e anticonvenzionali e per questo assolutamente autentiche e provocatrici.  Sembrano quasi liquefatte, ripiegate, eppure  si ergono quale strumento interpretativo del reale,  come geroglifici della contemporaneità.

Palumbo espone “L’ Alchimista”, una scultura in tecnica mista, fornita di un motore che le consente di muoversi secondo un senso rotatorio. L’opera coltiva il germe dell’esploratore e dell’ icononauta, il  navigatore delle figure.

La materia si frantuma e si evolve in sostanza nobile (transustanziazione). Da una parte c'è l'analisi filologica della disciplina scientifica ( ovvero la preparazione dei  farmaci) e dall'altra quella dell'arte, che tende a innescare un processo di liberazione: l'immagine.

L’esposizione che interesserà le vetrine della Farmacia dei Golfi sarà visitabile fino al 10 febbraio, data in cui è previsto il finissage che metterà insieme  i venti lavori dei dieci artisti alternatisi dallo scorso settembre: una vera e propria “raccolta metafantafisica” come l’ha definita il critico Marcello Francolini.

 

Farmacopee (dal greco antico phármakon "farmaco" e  poiéō "fare")  pone accento sulla complessità della società attuale, che riconosce sempre più l’opportunità di riservare dei momenti dedicati all’arte, travalicando quelli che sono gli spazi convenzionalmente deputati all’esposizione delle opere .

Proprio l’arte che dà visibilità al mondo, e quindi influisce sugli umori, incide sul corpo alla stregua di un farmaco.

La rassegna è nata con un duplice obiettivo:

- riflettere su come le Arti giochino un ruolo fondamentale nel migliorare la salute ed il benessere sociale

- accendere i riflettori su un’area tanto bella quanto trascurata del centro di Napoli, quale quella dei gradini Conte Mola,  scalinata storica ad angolo del teatro Augusteo, che conduce ai quartieri spagnoli.

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