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Frida Kahlo. Il Caos Dentro: la mostra a Milano prosegue fino al 25 luglio

di MIRELLA FALCO

Vi siete mai chiesti come nasce la passione di Frida Kahlo per la pittura e per il suo amato Diego, quanto ha inciso il suo vissuto nelle sue opere. Per trovare risposta alle vostre curiosità, potete dirigervi al Palazzo FONDI di Napoli, in via Medina, e scoprirete i dettagli della vita dell’artista: “IL CAOS DENTRO”. L’ampio consenso del pubblico ha permesso di prolungare la durata della mostra, fino al 23 gennaio.

Inspiegabilmente, seppur siano passati anni e in contesti sociali differenti, in paesi differenti, restano sempre attuali le sue opere e che dire del suo caos interiore. Un caos che prima o poi tutti ci vediamo ad affrontare, dei periodi non sempre facili, sfide, che incontriamo nel nostro percorso di vita. Oltre ai disagi provocati dalla malattia, Frida si è scontrata in Diego che non le ha reso vita facile. Famosa la sua frase: <<ho subito due gravi incidenti nella mia vita il primo quando un tram mi ha travolto, il secondo è stato Diego>>.

La mostra è un vero viaggio alla scoperta della vita di Frida, un excursus tra gli avvenimenti significativi e la relazione amorosa con Diego. Uniti dall'amore per l'arte, si incontrano la prima volta, lei ha l’età di 15 anni e lui 30. Diego è impegnato a dipingere il murales, per la Scuola Nazionale preparatoria, lei le chiede di poter assistere ai suoi lavori, lui acconsente. E quello fu il loro primo incontro e l'inizio della loro tormentata, passionale e coinvolgente storia d'amore.

La mostra si apre tra le gigantografie fotografiche con annesse citazioni della pittrice. In questo luogo si trapela la straordinarietà e l'unicità dell'artista. Frida Kahlo è una pittrice dal talento smisurato e nonostante le difficoltà è riuscita a trovare il modo per superare quelle avversità, con la pittura, che diventa un mezzo di espressione e di evasione da una realtà non sempre piacevole. Da piccola ha dovuto combattere contro poliomielite, dalla quale, ha perso parte mobilità ad una gamba; in seguito un tram la travolse e la ferì gravemente, con rottura delle colonna e diverse ferita. Ritenuta morta dai paramedici, non fu soccorsa immediatamente. Quel ritardo la costrinse a stare immobile nel letto  per quasi un anno. Seguirono molti interventi e diversi aborti che segnarono duramente l'umore della pittrice.

Frida la preferita del papà (fotografo), perché ritenuta più intelligente tra le sorelle e dal quale eredità la passione per l'arte, ma è l’incontro con Diego che le scosse qualcosa dentro, la spinse a continuare a dipingere. 

Unica nel suo genere,  una donna disinibita, eccentrica, le piaceva indossare abiti tipici della tradizione popolare MESSICANA (tehuana); attenta e attiva politicamente, aderisce al partito comunista; si innamora perdutamente del suo Diego, che nonostante soffra per i continui tradimenti, riesce ogni volta a perdonarlo. Tranne dopo l'ennesimo tradimento, (Diego seppur non era di bell'aspetto, la sua intelligenza e la bravura rendevano il pittore irresistibile agli occhi delle altre donne, alle quali non si è mai sottratto alle continue avance, è stato sposato diverse volte ma solo la storia con  Frida è stata la più duratura), il tradimento con la sorella, segna la fine del loro matrimonio. Frida distrutta da tale situazione, intrattiene numerose storie con diversi uomini e donne, successivamente subisce diversi interventi alla gamba e alla colonna, ma, Diego fu la sola cura possibile per Frida e si risposarono nuovamente. Diego si è preso cura di lei, è stato accanto  a lei  fino alla fine fine dei giorni della pittrice. 

Nella seconda sala è rappresentato il quadro “Las dos frida”, una realizzazione in filo zincato di Innocenzo Mancusi, per dar vita alle due frida,  i tessuti dei due abiti realizzati da donne messicane appartenenti all'assicurazione Enamoranex, il tutto appositamente creato per la mostra. Questo è sicuramente uno dei quadri più significativi di Frida, realizzato subito dopo il divorzio con Diego, in cui esprime il suo caos interiore, da un lato abbiamo una Frida che indossa un tehuana, quella innamorata, dall’altra una Frida vestita di bianco, con delle macchie di sangue sull’abito, distrutta, vuole prendere le distanze dall’altra Frida, difatti non si guardano negli occhi ma sono poste in modo da non avere contatto visivo; La frida vestita di bianco ha un paio di forbici in mano per tagliare quel filo che collega il cuore a quello dell'altra, questo quadro rappresenta non solo le due personalità di Frida ma anche in modo emblematico la sua relazione  con Diego.

È possibile vedere nella sala n. sette, la camera da letto, contente un letto a baldacchino con uno specchio sulla parte superiore del letto, che la mamma di Frida fece istallare nel periodo in cui era immobilizzata a letto, per poter dare modo alla giovane di mirarsi allo specchio, per tutto il periodo della convalescenza. In questo periodo realizza il suo primo capolavoro l'autoritratto con abito di velluto. Seguirono altre tele, che sottopose con determinazione al giudizio del grande maestro Diego, il quale, le consigliò di continuare a dipingere.  

Diego restò incantato dalla sua determinazione, iniziò come la più classica delle relazioni lui un maestro affermato e famoso, e lei la giovane studentessa. Sette anni dopo quell'incontro si sposarono. Lui amava i suoi baffetti, anche se lei dipingeva in modo esasperato, e lei amava di lui il suo petto; Diego era sempre al centro dei sui pensieri, tanto che  realizza il suo famoso “DIEGO Y YO”.

Frida Kahlo e Diego Rivera in mostra a Genova

Nella sala otto, è stato adibito l'atelier, il suo universo creativo, uno spazio dalla carica vitale impareggiabile, ed è facile percepire la creatività che si respira in questo mondo fatto di tavolozze, colori, pennelli scatole di colori e vasetti di vetro di varia misura, sono disposti minuziosamente, anche il mobilio è quello tipico di quegli anni. Segue il corridoio con una collezione di Fraconbolli dove è raffigurata Frida Kahlo. A Pochi passi, ci si imbatte nel giardino di casa Azul dove Frida e Diego vissero dal 1929 al 1954 dove è stato allestito “dia de muertos”, la celebre festa dei morti in Messico, dichiarata dall’Unesco patrimonio culturale dell’umanità. Nel giardino è presente un “ofrenda de Muertos”, un altare con foto dei defunti, adornato da candele che rappresentano il fuoco, carta velina, fiori e petali arancioni, presente anche "la Caterina" lo scheletro dal sorriso beffardo, vestito come l'élite messicana prerivoluzionaria. Segue la sala dell’artista poliedrico Leo Matiz, con esposte le foto di Frida.  Nella sala dal titolo, DIEGO amico, amante e sposo, sono raccolte le lettere scritte a mano per il suo amato Diego, subito dopo c'è la sala sulla cultura popolare e la colonna rotta contenenti busti decorati, e quella in cui è esposta la sua opera Piden Aeroplanos Y Les Dan Alas De, Petate, del 1938. Interessante è la stanza contente la moda di Frida, con abiti Tehuana, indumenti indigeni moderni misti, anche quelli messicani dello Yucatan, dove risaltano i ricami colorati, merletti, gonne con fasce colorate e copricapo floreali artigianali. In fine c'è una piccola sala di cinema 10D, dove viene proiettato l'incidente del tram,ed è un esperienza assolutamente da non perdere. 

La straordinarietà di Frida è data anche dalla sua forza di vivere, dal suo animo combattente, nonostante tutto le andasse contro, non si lasciava piegare dagli accadimenti, come dimostra una tra le sue ultime opere: VIVA LA VIDA! 

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