Il consigliere (di maggioranza) che fa più «opposizione» di M5S e FI

Ancora musica e criminalità, ancora una volta una parte del mondo neomelodico mostra legami stretti con la camorra. Dalle indagini dei carabinieri nei confronti di due organizzazioni criminali di Poggiomarino, è emerso che il cantante neomelodico Alfonso Manzella, in arte "zuccherino", scriveva e usava i suoi brani per reclutare affiliati e scagliarsi contro le forze dell'ordine magistratura aiutando in questo modo il patrigno boss.

“Noi denunciamo questo legame della camorra con una parte della musica neomelodica da tempo. Lo dimostrano le nostre battaglie contro personaggi come  Niko Pandetta, che ha legami di parentela con la mafia catanese e che molto spesso ha inneggiato alla criminalità e ai boss; a Gino Ferrante, che reclutava persone dalla ‘mentalità mafiosa’ per i videoclip del suoi brani; a Nello Liberti, il neomelodico già condannato lo scorso luglio ad 1 anno e 4 mesi per istigazioni a delinquere per la sua canzone “’O capoclan” , un inno al Clan Birra-Iacomino di Ercolano, commissionata dal boss Vincenzo Olivieri. Per non parlare di tutti quei neomelodici che in modo illegale e abusivo realizzano serenate per i boss o gli affiliati della camorra. All’inizio c’era chi ci accusava di esagerare, ora man mano la verità sta venendo a galla.  La musica neomelodica, in alcuni casi, non è soltanto una celebrazione della criminalità e del potere dei boss ma rappresenta un vero e proprio strumento a disposizione dei clan per impiantare ideologie e reclutare affiliati.  Non vogliamo scagliare un attacco nei confronti di tutti i cantanti neomelodici, di cui una parte, fortunatamente, non ha nulla a che vedere con certi personaggi e la malavita, ma vogliamo senz'altro dare vita ad un’aspra battaglia contro chi usa la propria popolarità e la propria musica per dare ancora più potere ai clan. Per loro serve il pugno di ferro. “- ha dichiarato il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.