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Morcone (Cir): «Così cercano di spazzare via gli operatori umanitari»

"Sono gravi, inadeguate ed offensive le parole con le quali è stata apostrofata l'assessore Clemente del Comune di Napoli delegata dal sindaco a presenziare alla cerimonia per la giornata della Memoria. Ancora più grave è che queste parole le siano state rivolte da un uomo delle istituzioni proprio come lo è Mario Morcone".

Così in una nota gli assessori della giunta de Magistris: "È inammissibile che una figura che dovrebbe farsi promotore, anche a mezzo stampa, di una cultura che sostiene la parità dei diritti si faccia invece promotore di uno sguardo che sta alla base della cultura della violenza contro le donne. Non deve essere mai più accettato che le donne vengano giudicate, valutate o etichettate rispetto al loro lato estetico, alla loro vita privata o ad altre caratteristiche, che il disappunto rispetto ad una donna passi attraverso un linguaggio violento che le sminuisce".  La giunta napoletana ha aggiunto: "Questo mondo è già fin troppo pieno di violenza e sessismo e si deve lavorare come rete, soprattutto nelle Istituzioni per promuovere una cultura di solidarietà e contro la misogenia. Chiedere le scuse pubbliche per questo gesto è un atto necessario contro la violenza sulle donne per combattere la superficialità e la leggerezza con la quale fin troppo spesso sono trattate, tutte". Infine la conclusione della nota: "Se un assessore può essere svalutata pubblicamente in questo modo all'interno di relazioni istituzionali, non dobbiamo stupirci se assistiamo tutti i giorni ad ogni forma di discriminazione e misoginia spinta a frenare la naturale forza dell' universo femminile".  La giunta napoletana ha aggiunto: "Questo mondo è già fin troppo pieno di violenza e sessismo e si deve lavorare come rete, soprattutto nelle Istituzioni per promuovere una cultura di solidarietà e contro la misogenia. Chiedere le scuse pubbliche per questo gesto è un atto necessario contro la violenza sulle donne per combattere la superficialità e la leggerezza con la quale fin troppo spesso sono trattate, tutte". Infine la conclusione della nota: "Se un assessore può essere svalutata pubblicamente in questo modo all'interno di relazioni istituzionali, non dobbiamo stupirci se assistiamo tutti i giorni ad ogni forma di discriminazione e misoginia spinta a frenare la naturale forza dell' universo femminile". 

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