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Venerdì 28 dicembre, ore 21, va in scena al Nuovo Teatro Sanità lo spettacolo “Aiace. Si è ucciso per onore”, una riscrittura della tragedia di Sofocle per interrogarsi sul senso dell’onore, quando esso diventa ossessione.
Il lavoro teatrale è il frutto della prima fase dei laboratori diProfessione Teatro, iniziativa promossa dal Nuovo Teatro Sanità e realizzata con il sostegno del Fondo di Beneficenza Intesa San Paolo. Il progetto, che vede la direzione artistica di Mario Gelardi, è rivolto agli under 35 e ha lo scopo di creare una compagnia teatrale composta da giovani formati in tutti i mestieri teatrali. 
Lo spettacolo si inserisce nell’ambito del Festival Benvenuti al Rione Sanità, dedicato alla scoperta del quartiere. L’ingresso è gratuito. Per informazioni e prenotazioni 339/6666426 oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Achille è morto e i capi dell’esercito greco hanno affidato le armi del defunto eroe a Ulisse. Aiace però è convinto che gli spettino di diritto. Accecato da Atena e credendo di mietere vittime tra i suoi compagni, l’eroe massacra i buoi e i montoni degli Achei. Tornato in sé, Aiace sente tutto il peso della vergogna; perduto l’onore, valore supremo per un soldato, l’unica alternativa che gli si profila è la morte. Si ucciderà gettandosi sulla propria spada.

In un lavoro sinergico, otto giovani autori hanno scritto otto monologhi per altrettanti giovani attori, traghettando la tragedia sofoclea nel presente con un’attualizzazione scenica, psicologica e linguistica dell’opera per riflettere, in chiave contemporanea, sull’essere uomini prima ancora che eroi. 

“Si tratta di un’operazione di riscrittura fortemente attualizzante – ci spiega Mario Gelardi. Pur nella fedeltà alla vicenda vogliamo spingere a riflettere su cosa sia, realmente, l’onore, se si tratta sempre e comunque di una virtù o se può degenerare in qualcosa di diverso. L’onore per il quale Aiace si dà la morte è un falso onore perché lo porta a mettere in secondo piano gli affetti familiari, l’amicizia, a rinunciare al valore supremo della vita. E del resto le associazioni criminali, non agiscono, da sempre, nel nome di qualcosa che chiamano proprio onore?”.