25 aprile, il discorso di Mattarella al Quirinale: "La Resistenza grande  serbatoio di istanze morali e patrimonio di tutti" - la Repubblica

di RAFFAELE LAURO

Il delirio filoputiniano, mascherato da pseudo pacifismo e da stolto negazionismo, preda ormai dell’orrida propaganda del regime russo, con il rifiuto assoluto del principio di realtà, diffuso in rete, persino sui canali del servizio pubblico radiotelevisivo, rischia di provocare laceranti e incomponibili divisioni nel tessuto, civile e sociale, del nostro paese. 

L’alto intervento, che Unimpresa condivide e plaude, del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con il forte richiamo, alla vigilia dell’anniversario della Liberazione, ai valori intangibili della libertà e della democrazia, contro qualsiasi aggressione  imperialista, criminale e disumana, dovrebbe rappresentare, per tutti, a partire dalla classe politica, un inoppugnabile baluardo di civiltà e una pietra miliare di riferimento. Purtroppo palesi ambiguità, contraddizioni e calcoli elettoralistici, che continuano ad attraversare alcuni partiti della cosiddetta maggioranza, nonché le presunte coalizioni di centrodestra e di centrosinistra, sempre più lacerate al loro interno, lasciano intravedere un percorso accidentato e periglioso per il governo Draghi, impegnato in decisioni inderogabili di politica estera e di solidarietà europea al popolo ucraino, nonché nel varo di misure urgenti di sostegno alle famiglie e alle imprese, di fronte allo spettro incombente di una recessione economica epocale, che farebbe impallidire quella del 2007/2008.  Senza trascurare la revisione dei costi dei progetti Pnrr, i ritardi parlamentari delle riforme strutturali  e, non da ultimo, i dati oscillanti sull’epidemia, da tenere sotto stretto controllo, evitando superficiali sottovalutazioni e comportamenti irresponsabili.

(*) Segretario Generale di Unimpresa