Ucraina, le denunce. Ostaggi della barbarie: "Stuprano le donne e uccidono  i mariti" - la Repubblica

di RAFFAELE LAURO*

Dalla cecità alla viltà, per precipitare nell’abisso della complicità, il passo è stato breve. Il dado è tratto verso una nuova barbarie.

Di fronte alle stragi di civili, alle gratuite atrocità sugli innocenti e agli ormai conclamati crimini di guerra, che l’esercito russo sta perpetrando in Ucraina, le prese di posizione filoputiniane, sommesse e codarde, dei negazionisti, dei giustificazionisti e degli antiamericani ideologici, ammantate di un pacifismo di maniera, costituiscono ormai esecrabili atti di complicità criminale. Atti che riguardano non soltanto pseudo intellettuali allo sbando, che non accettano il principio di realtà, politici collusi e compromessi con il regime di Putin, teorici del complottismo ex no vax o pseudo rivoluzionari di sinistra antioccidendali, ma anche tolleranti, ignavi  e pavidi conduttori televisivi, persino del servizio pubblico, nonché navigati commentatori politici. Unimpresa ritiene che il mondo dell’impresa, del lavoro e della comunicazione, in tutte le articolazioni rappresentative, non possa più tacere, ma debba schierarsi apertamente, senza alcuna ambiguità, nella condanna contro i responsabili morali, politici e materiali,  di questo eccidio di massa, che sta scrivendo un’altra pagina tragica, vergognosa e oscura della storia umana.

(*) Segretario Generale di Unimpresa