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sputnik

L’Agenzia nazionale per la sorveglianza sanitaria del Brasile (Anvisa) non ha autorizzato l’importazione e l’uso del vaccino contro il Covid-19 prodotto in Russia dall’Istituto Gamaleya, noto come Sputnik V. 

L’ente ha sostenuto di non aver ricevuto un rapporto tecnico “soddisfacente” e ha riferito di “un mare di incertezza” rispetto alla situazione attuale del vaccino in Brasile. “Non si tratta di avere informazioni burocratiche, ciò che l’Agenzia ha chiesto è il minimo per garantire la sicurezza della popolazione”, ha detto Meiruze Freitas, direttrice di Anvisa, votando contro l’importazione e l’uso del siero. Lo Sputnik V è stato il primo vaccino contro il Covid-19 a essere registrato nel mondo e, finora, ha ottenuto il via libera in 62 Paesi, stando ai dati del New York Times. Anvisa ha fatto sapere che tuttavia la maggior parte dei Paesi che hanno autorizzato l’impiego d’emergenza di questo vaccino non hanno tradizione nell’analisi dei farmaci e, inoltre, in 23 di questi Paesi la vaccinazione deve ancora cominciare. In Brasile, il governo federale e il consorzio composto dai nove Stati delle regioni del Nord e del Nordest hanno già negoziato l’accordo per acquistare dosi del vaccino russo. Il via libera da parte di Anvisa consentirebbe al Brasile di ricevere 66 milioni di dosi già acquistate dalle autorità. Di queste, 37 milioni dovrebbero arrivare alla popolazione del Nordest. Si tratta del secondo acquisto di vaccini anti-Covid che l’Agenzia blocca. Prima dello Sputnik, anche la richiesta del ministero della Salute per il vaccino indiano Covaxin non aveva ricevuto l’approvazione per mancanza di dati. La decisione può ritardare ulteriormente il piano di vaccinazione in Brasile, anche se i laboratori dei vaccini in questione possono presentare nuova documentazione e rinnovare ad Anvisa la richiesta di uso per motivi di emergenza.

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