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Breve cronistoria della partita sui diritti tv della Serie A | Prima  Comunicazione

Tre le fasi di vendita: si partirà dall’invito a offrire dedicato ai broadcaster tradizionali, ma, nel caso in cui non si arrivasse all’assegnazione, la Lega tiene aperte le successive opzioni dedicate all’invito ad offrire per gli intermediari indipendenti (come successo nella trattativa poi fallita con Mediapro nel 2018) e alle manifestazioni di interesse per creare il canale.

La manifestazione di interesse per il canale tematico prevede che il partner con cui verrà creata la piattaforma garantisca alla Lega 1,15 miliardi annui (anche attraverso la raccolta pubblicitaria). Per quanto riguarda i broadcaster, la Serie A (che ha lavorato al bando senza advisor, con un risparmio di 55 milioni annui) ha previsto due diverse modalità di vendita, per piattaforma e mista.

Nel primo caso, sono previsti tre pacchetti con tutte e 380 le partite per satellite (prezzo minimo 500 milioni l’anno), digitale terrestre (400 milioni) e internet (250 milioni) ma quest’ultima in co-esclusiva con il canale.

Per la vendita mista, invece, saranno tre i pacchetti: uno con 266 partite in esclusiva per satellite, digitale e internet (750 milioni), uno da 114 partite sempre per satellite, digitale e internet (250 milioni) e uno da 114 partite solo per internet (150 milioni). Sulla vendita mista potrebbe pesare la sentenza del Consiglio di Stato che ha vietato le esclusive web a Sky per la vicenda R2.

Infine, la cifra di 1,15 miliardi è anche il prezzo minimo nel bando dedicato agli intermediari indipendenti. Le offerte dovranno arrivare alla Lega entro le 10 del 26 del gennaio. 

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