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Joaquìn Sorolla, Pittore della Luce - Milano, Palazzo Reale dal 25 febbraio  al 26 giugno 2022 - ::: Radio Bunker ::: Il podcast che racconta l'Italia

di MIRELLA FALCO

Sorolla, maestro della luce. Milano ha aperto le porte all'impressionista spagnolo, che con le sue opere trasmette energia positiva. Per chi fosse interessato ad approfondire e dare un’occhiata da vicino alle opere dell’artista, Può recarsi al palazzo Reale di Milano e godere delle 70 opere esposte fino al 26 giugno, ed apprezzare quelle scintille di realtà e la bellezza che hanno suscitato diffusa ammirazione in molti paesi del mondo.

Joaquín Sorolla y Bastida è uno dei massimi esponenti della pittura spagnola tra ottocento e novecento. La mostra, organizzata in collaborazione con il Museo Sorolla di Madrid, si presenta come un’occasione per riannodare i fili che legano l’artista all’Italia. Sorolla partendo dai temi sociali, dai giardini, alle vedute di mare racconta la sua straordinaria evoluzione stilistica. Quella di Sorolla è un’esperienza artistica magnifica e appassionante fatta di gioie e sofferenze, di soddisfazioni e di ricerca, nella quale lo studio della luce rappresenta la via maestra del rinnovamento verso l’elaborazione di un linguaggio pittorico immediato, spontaneo e raffinato.  La luce è la protagonista indiscussa. Sorolla in grado rappresentare il mondo fisico come nessuno, le sue opere sono un’istantanea del momento vissuto, a guardarle si potrebbe percepire la brezza che accarezza i corpi o persino sentire in lontananza lo sciabordio delle onde che si infrangono sulla battigia.  La mostra si apre con l’autoritratto del pittore, dove il pittore valenciano si rappresenta nel suo atelier, in un momento di pausa dalla pittura. Il quadro realizzato dopo la vincita al Grand Prix all’esposizione di Parigi, con questa opera mette in risalto la propria identità di pittore, con l’entusiasmo di un trionfo appena raggiunto, ma a lungo preparato. Sorolla ha avuto sempre le idee molto chiare, fin da giovane era convito della strada da intraprendere.  Da ventenne di lancia nelle grandi esposizioni internazionali. Le sue opere mostrano una pittura di contenuto sociale, racconta gli aspetti crudi e veritieri della realtà contemporanee, così si cimenta in tematiche realistiche quali, prostituzione, povertà, disabilità come il caso della tela “Tratta delle Bianche” del 1894 olio su tela, racconta una triste pratica molto diffusa in Spagna del tempo, il dipinto rappresenta giovani  prostitute dai 15-19 anni, in viaggio in treno per spostarsi da una casa di lavoro all’altra, accompagnate dalla loro procuratrice. Uno dei principali successi del quadro è data dalla fuga prospettica forzata, che riesce a catturare lo spettatore e farlo sentire parte dell’amara scena. Dotata di forza narrativa, come lo definisce Vincent Blasco Ibanez, questa tela è l’opera di un romanziere che usa un pennello al posto di una penna. Le sue opere sono realizzate en plein air, dal vero, quando possibile direttamente nei luoghi che intendeva rappresentare. Solo così si può raggiungere la verità nella pittura. Tutto il resto è un triste inganno. Questo il periodo in cui realizza grandi capolavori come “Cucendo la vela” ( olio su tela 1986 – racconta l’attività svolte in riva al mare, la vita dei pescatori di Grao, in particolare il lavoro delle mogli  che rammendano le vele  in un patio accanto alla spiaggia, da una porta lasciata aperta la luce giunge e si riflette sulle piante e sulla tela, donando grande luminosità e brillantezza alla tela) , e il “Giorno felice”. Grazie a queste tele dalla forte carica emotiva e alla sua straordinaria tecnica pittorica di grande immediatezza e freschezza, Sorolla riuscirà a vincere i tanto desiderati premi in tutta Europa, raggiungendo la fama internazionale. Sempre più dedito alla ritrattistica, diventò uno dei massimi esponenti di questo genere pittorico al pari di John Singer Sargent e Giovanni Boldini, assieme ai quali condivise il ruolo di cantore della Belle Époche. I soggetti a cui dedicò il maggior numero dei ritratti sono familiari e amici come il suo “Mia moglie e i miei figli” (1897-1898 olio su tela). Anche i ritratti sono trasportati nello straordinario mondo della luce e di riflessi, l’artista come detto in precedenza predilige dipingere in en plein air in grandi giardini e spiagge del mediterraneo, dove le figure si fondono in armonia con l’ambiente e la natura circostanti. Joaquìn Sorolla era un vero valenciano, nato e cresciuto in riva al mare. Sin da piccolo deve avere provato attrazione per le vedute di mare, per i suoi colori brillanti per lo spettacolo di gioia e di spensieratezza che essi regala. Con protagonista Valencia e la calda luce del Mediterraneo, Sorolla cattura la schiuma delle onde, le increspature del mare in differenti condizioni metereologiche, e ancora trasparenze, riflessi e altri fenomeni visivi mediante una tecnica pittorica sommaria, affine allo schizzo. Brevi pennellate tratteggiate di un bianco puro vengono accostate ai blu, ai verdi e ai violetti, senza mescolarli. Bandito il nero, le ombre sono realizzate con malva, violetto e marrone. I colori rimangono così brillanti e possono trasmettere l’impressione fugace ed effimera di un sole sfavillate, accecante, che si riverbera e si frange sulle onde dell’amato mare. Lo meravigliavano le piccole cose, e catturava tutto quella meraviglia nelle sue tele. Solora era un pittore che prima di tutto dipingeva con gli occhi, ed era un peso difficile da sopportare, ma il desiderio di dipingere faceva dimenticare dei dolori. Aveva due grandi amori nella sua vita, la famiglia e la pittura. Forse è data da questa sua visione, a dare forza espressiva, molto diversa da molti dei colleghi dell’epoca.

“Mi sarebbe impossibile dipingere lentamente all’aperto, anche se volessi… Non c’è nulla di stazionario in ciò che ci circonda. L’acqua si ritira costantemente, le nuvole cambiano forma mentre si spostano… sì deve dipingere rapidamente perché molto è perso in un istante, e non lo si può recuperare.” (J. Sorolla)

Immagini Stock - Pittura Di Donne Napping Da Joaqun Sorolla Y Bastida  (1863-1923), Come Visto In Il Museo Sorolla, Madrid, Spagna. Image 20766562.A partire dal 1907 trova un ulteriore interesse, i giardini, realizzate nelle diverse situazioni climatiche portati a termine in un'unica sessione come “la siesta” i corpi sono distesi sul prato in e si godono il relax, le pennellate sono veloci e materiche. Sorolla ebbe grande successo a New York, famoso il ritratto a Luis Comfort Tiffany del 1911, olio su tela.  In questo periodo si cimenta nella realizzazione dei TIPI, studi di imponenti dimensione, prove di figure gigantesche e paesaggi regionali come i “Tipi di La Mancha del 1912 e nello stesso anno realizza la Sposa lagarterana, durante la realizzazione di questo quadro in uno scambio di lettere con la moglie, le confessa che la pittura lo emozionava al punto tale di sentirsi sfatto, esaurito da tanto piacere, la pittura è superiore a tutto quando la si sente.

Museoteca - Bailaora flamenca, Sorolla y Bastida, Joaquín

Tra il 1912 e 1919 si dedica ad esplorazioni in spagna e rimane folgorato da Siviglia. Qui studia l’affascinate mondo dei ballerini di flamenco. La composizione del 1914 “ballerina di flamenco” è in realtà uno studio lo si intende dalle pennellate veloci sulla sinistra. La composizione rende la scena dinamica e vivace e aiuta lo spettatore a sentirsi coinvolto nel sensuale ballo in cui è immersa la splendida ballerina sivigliana. Nel periodo tardo si avvicina al modello greco-romano che rappresenta per il pittore un ritorno alle origini, caratterizzata da figure monumentali.

Master of Light: la grande mostra su Joaquín Sorolla alla National Gallery  - QUI LONDRA

La veste rosa del 1916 è una tela di questo periodo considerato dallo stesso pittore il migliore che abbia mai realizzato, rappresenta due donne dopo il bagno in un momento intimo e quotidiano, colte in una cabina al riparo dalla forte luce della spiaggia. Di particolare bellezza la donna più giovane, la veste aderisce sensualmente al corpo della ragazza, rendendola una moderna venere. Viene ripresa infatti la tecnica del panneggio bagnato. La veste rosa è un interessante esercizio pittorico di luce filtrata che, attraverso le canne della cabina, si proietta con naturalezza sul corpo delle donne e si traduce in pennellate più intense di colore puro. Inutile dire che l’opera è di una bellezza sconvolgente.  La luce e i colori regalano movimento alla tela, difatti, la tenda della cabina sembra quasi che si stia spostando sotto i nostri occhi. La straordinarietà è proprio questa, vedere l’opera e allo stesso tempo assistere alla scena  successa secoli prima. La mostra si conclude con le ultime opere del pittore Clotilde alla Cala di Sant’ Vincente , esempio della sua maturità artistica data dalla semplificazione delle forme e della composizione, e Clotilde con maglia nera 1919-1920. La mostra lascia al visitatore, un senso di pace e benessere, che solo l’arte può trasmettere. Nelle sue opere si viene proiettati in un immaginario straordinario abbattendo i confini dell’ordinario. 

 

 

*sono riportate nel testo alcune citazioni e didascalie della mostra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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