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Vangelo della domenica (18 novembre) / La parola del Signore dà all'uomo  rifugio e conforto - La Voce dell'Jonio

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / b Mc 13, 24-32 - In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.

Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo. Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».

Commento di don Gigi Pini

“…le mie parole non passeranno” Questa frase è come un certificato di garanzia. Gesù sa che noi abbiamo bisogno anche di "certezze" e allora eccole: la “garanzia” è la Sua Parola. Tutte le cose create vanno e andranno verso la loro naturale conclusione che è la morte, la Sua Parola No, non morirà mai. Il Cristo ci sta dicendo che non possiamo mettere tutta la nostra fiducia nelle cose perché esse hanno dentro il loro limite stampato ben chiaro: passeranno! Il “cielo e la terra” dovranno sempre e soltanto restare strumenti per incontrare meglio Lui e gli altri. Sarà la Sua Parola ad essere segno della sua presenza nella mia vita, sarà il Suo divenire Pane da mangiare che diventerà forza del mio “camminare” la vita. In questa mia avventura del vivere avrò bisogno anche del "creato": gli amici e le amiche, il pane e il vino, le vacanze, i tramonti, il papà e la mamma, il divertimento, la macchina, una casa...ne ho bisogno come dell’aria che respiro. Lui lo sa, ma sono e resteranno "creature" mentre la Sua Parola no, non è stata creata, la Parola è da sempre, la parola è Lui…“ In principio era la Parola, e la Parola era presso Dio e la parola era Dio...tutto è stato fatto per mezzo di Lui...in Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini...E la Parola si è fatta carne e venne ad abitare in mezzo a noi…” (Gv 1, 1-18) Questa è la grande scommessa che ogni giorno si apre nella mia vita e sulla quale dovrei giocarmi tutto, proprio tutto. Lui mi dà la Sua Parola, appunto! Buona vita allora, con Lui al "centro". Un grande abbraccio. Ciao, don Gigi

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