Athena Volley, a Scampia il riscatto sociale attraverso la pallavolo -  YouTube

Nel calcio, i conti dei grandi club non sono mai stati così in rosso, i debiti arrivano ormai a 4 miliardi e mezzo e non è solo colpa della pandemia ma di anni di cattiva gestione delle spese. E intanto lo sport di massa in Italia è sulle spalle delle famiglie e nelle scuole non è mai decollato. Eppure lo sport potrebbe e dovrebbe essere un “diritto” sancito dalla nostra Costituzione.

A PresaDiretta la spy story sull’affare SuperLega, la sfida lanciata pochi mesi fa dai 12 tra i club più ricchi e prestigiosi del calcio europeo alle istituzioni calcistiche. Cosa è successo nelle 48 ore più tumultuose della storia del calcio, in cui la sfida è stata lanciata e poi ritirata? E quel progetto è stato davvero accantonato?

In gioco ormai, prima del pallone ci sono i soldi. Quali sono le conseguenze della sempre più profonda “finanziarizzazione” del gioco del calcio?

Come funzionano i bilanci delle Società di calcio? A PresaDiretta gli escamotage per incrementare fittiziamente i ricavi e far tornare i conti, il boom delle plusvalenze, la bolla finanziaria nella quale vive il mondo calcistico.

E ancora, i nuovi padroni del calcio, gli americani e gli arabi, gli interessi delle Banche d’Affari, il controllo sui diritti televisivi delle partite.

E ancora. Testimonianze e interviste in esclusiva: Pietro Leonardi, ex amministratore delegato del Parma, condannato in primo grado e radiato dalla giustizia sportiva per il crac della società. Non ha mai parlato in televisione; Maurizio Pistocchi uno dei volti più noti dell’informazione sportiva in Italia; le voci dei tifosi italiani e stranieri. Rimarrà nel mondo del calcio uno spazio per la passione autentica, quella che ha fatto innamorare milioni e milioni di tifosi in tutto il mondo?  

E poi c’è lo sport di massa, quello praticato dai giovani e dalla gente comune. Qui non ci sono i grandi investimenti, si pratica nelle associazioni sportive private che non sono finanziate dallo Stato ma dalle rette delle famiglie. E con la pandemia questo equilibrio già precario si è infranto.

Mancano gli impianti sportivi, soprattutto nel centro sud Italia, quelli esistenti sono vecchi e obsoleti, di proprietà delle amministrazioni locali e gestiti dalle associazioni sportive. Il 62 per cento degli impianti sportivi italiani risale agli anni ’80. E allora si ricorre alla buona volontà e ai soldi delle famiglie. Far frequentare un corso di calcio, di danza, di tennis o di nuoto, costa alle famiglie italiane tra i 600 e i 800 euro l’anno per ogni figlio.

Nelle scuole poi lo sport si pratica poco e male. E gli effetti sulla salute pubblica si vedono: l’Italia è ai primi posti in Europa per numero di bambini sedentari e obesi e anche le percentuali di ragazzi che soffrono di mal di schiena sono preoccupanti: alla scuola media il 64 per cento degli studenti già soffre di algie.

PresaDiretta poi è andata in Francia, dove lo sport lo paga lo Stato. Questo Paese è in cima alla classifica europea per numero di ore dedicate all’educazione fisica nelle scuole, sin dalle elementari, con docenti specializzati in scienze motorie. Ginnastica, atletica, nuoto, tennis, basket e tantissime altre discipline, belle palestre scolastiche e attrezzature nuove di zecca.