Una fiera con 450 aziende: il centro orafo Tarì di Marcianise riapre agli  eventi - la Repubblica

Al Tarì in occasione della giornata di apertura del salone della gioielleria, alla presenza della vicepresidente di Confindustria per l’internazionalizzazione Barbara Beltrame Giacomello, la firma della costituzione del polo orafo campano. Non solo tradizione, ma esperienze di eccellenza e numeri significativi di uno dei comparti produttivi di riferimento della regione entrano anche in campo confindustriale a rappresentare in modo omogeneo uno dei quattro distretti della gioielleria italiana, insieme a quelli di Arezzo, Vicenza e Valenza.

“Un’opportunità alla quale lavoriamo da tempo, che porta finalmente in prima fila i numeri e le potenzialità della filiera produttiva e di sistema del Gioiello in Campania – dichiara il presidente del Tarì Vincenzo Giannotti, promotore del progetto – resa possibile dallo stretto allineamento, a tutti i livelli, del sistema confindustriale nazionale, regionale e territoriale”.

Il sistema orafo italiano gode complessivamente di un ottimo stato di salute. L’intervento della presidente di Federorafi Claudia Piaserico porta in evidenza la ripresa dell’export del settore, che complessivamente a livello nazionale ha segnato nel 2021 un + 59,7% rispetto al 2020 e, dato ancora più positivo, un + 15,6% sul 2019. Tra i principali mercati esteri, Usa, Emirati arabi, Francia, Inghilterra, Giappone. Sempre nel 2021 la Campania ha una buona performance rispetto al 2020 con un + 42%, mentre attende ancora di recuperare un -11,6 su 2019. Sempre a livello nazionale il 2022 è iniziato su questa onda in crescita, ma il sentiment positivo dei  primi mesi dell’anno ha subito un forte rallentamento dovuto alle conseguenze, dirette e indirette, del conflitto.

“In un momento così complesso per il Paese e per il sistema industriale – ha dichiarato il Presidente di Confindustria Campania, Luigi Traettino – il messaggio che giunge oggi attraverso questa convenzione è incoraggiante. Il Tarì dimostra la volontà di raccogliere la sfida della crescita. Questa iniziativa darà un contributo importante in termini di sviluppo e di occupazione all’intero territorio campano e consentirà alle realtà locali di avere un concreto supporto da parte degli organismi nazionali nell’attuazione dei loro progetti. In questo processo di crescita, prosegue Traettino, è strategica una politica di attrattività del territorio e parimenti una concreta attenzione destinata alla formazione dei giovani”.

“Con la firma di questa convenzione – ha spiegato il Presidente di Confindustria Caserta, Beniamino Schiavone - la Campania, rappresentata in modo significativo per numero di aziende dal Tarì, diviene ufficialmente il quarto polo orafo nazionale. Questo, in quanto casertani, ci rende particolarmente orgogliosi. Se consideriamo che, dal punto di vista geografico, gli altri tre sono collocati tutti nell’area del Centro-Nord, il Tarì si afferma come unico distretto di eccellenza del Sud Italia, la cui rilevanza travalica i confini regionali. Questo riconoscimento, sancito dalla convenzione, certifica la grande qualità del Centro Orafo e l’ottimo lavoro svolto negli anni da questa realtà, grazie soprattutto al Presidente Vincenzo Giannotti, che è stato il principale promotore di questa iniziativa”.

Un risultato, quello di oggi, che parte da lontano ma che ha una proiezione futura ambiziosa. Integrazione sempre più salda con il territorio, coesione e visione di sistema,  sono le leve condivise delle prossime fasi del progetto, che punta a una nuova visione del fare impresa.

La sfida, condivisa, è fare progettualità mettendo insieme necessità del territorio e del sistema economico, per aprire un nuovo e più efficace dialogo con le istituzioni e per ottenere da queste risposte e strumenti  efficaci per competere.

La mattinata si è conclusa con la visita della mostra di gioielli di coralli e cammei allestita in collaborazione con Assocoral e con l’Istituto di Formazione Degni di Torre del Greco.