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Nel corso degli ultimi mesi è stata intrapresa dai Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica una complessa campagna di controlli tesi a reprimere fenomeni di abbandono e combustione illecita di rifiuti nei territori tristemente noti come “Terra dei Fuochi”, soprattutto nell'area dell'agro aversano, dove sono emersi dati gravi. 

In una prima fase è stato effettuato uno studio di analisi, finalizzato a censire le aree maggiormente utilizzate per l’abbandono e la combustione dei rifiuti e, successivamente, si è proceduto ad analizzare la particolare tipologia di rifiuti, oggetto di combustione. Da tale quadro, si è poi risaliti alle filiere produttive, da cui scaturisco particolari tipologie di scarti di produzione, pianificandone controlli “a tappeto”. La prima attenzione è stata dedicata alla filiera del pellame e del tessile, i cui primi iniziali controlli hanno consentito non solo di ravvisare numerose violazioni in materia di smaltimento degli scarti di lavorazione, ma soprattutto hanno condotto ad individuare ulteriori aziende operanti in modo illegale e abusivo nella stessa filiera. Proprio in virtù di tali primi positivi riscontri, nelle mese di settembre e di ottobre dello scorso anno e, da ultimo, alcuni giorni orsono, nei Comuni di Napoli, Casavatore, Giugliano in Campania, San Tammaro e Solofra, Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano, San Gennaro Vesuviano e Palma Campania, i Carabinieri del Gruppo per la Tutela Ambientale di Napoli – Nuclei Operativi Ecologici di Napoli, Caserta, Salerno, Bari e Potenza –, collaborati da personale del Gruppo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Napoli – NIL di Napoli - e dai militari dei Comandi Provinciali di Napoli e Caserta hanno effettuato una serie di controlli finalizzati ad accertare le modalità di smaltimento degli scarti di lavorazione delle industrie tessili, avendo appurato che proprio gli scarti tessili rappresentano una delle tipologie di rifiuti più spesso dati alle fiamme nelle aree maggiormente interessate dalla combustione illecita di rifiuti. Nello specifico, circa 60 militari, hanno sottoposto a verifica numerosi opifici industriali nella Provincia di Napoli e Caserta. All’esito delle operazioni compiute i Carabinieri del N.O.E. hanno deferito all’Autorità Giudiziaria 29 persone, titolari di altrettante ditte, ritenuti responsabili di smaltimento illecito di rifiuti e scarico illecito di acque reflue industriali in corpo idrico superficiale, sottoponendo a sequestro impianti e macchinari utilizzati per l’esercizio delle illecite attività di concia e lavorazione del pellame e dei tessuti.

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