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Come cantava De André e come ha concretizzato Don Gallo, prete degli ultimi di Genova: il claim della sua campagna elettorale prende spunto ed esempio da loro per programmare una Salerno dell'impegno, dove fare politica vuol dire prima di tutto ascoltare e comprendere, e nella quale, per l'affermazione dei diritti, bisogna partire dagli ultimi, non solo disabili e anziani.

Con l'entusiasmo di sempre abbinato allo spirito di servizio, Gianluca Memoli è tra i candidati alle prossime elezioni amministrative. «Ho trentotto anni e sono salernitano sanguigno: sento il bisogno di contribuire alla costruzione di una città accessibile a tutti, senza barriere, che segni il ritorno alla socialità», dice l’event manager della startup a vocazione sociale Tripmetoo, attualmente in forze presso il Dipartimento di Salute Mentale dell'Asl Salerno. Ecco i punti salienti della sua campagna.
Salerno, capitale del turismo per tutti. Il 5,2% degli italiani ha esigenze speciali, il che non vuol dire necessariamente essere su una carrozzina. Nella popolazione di 15 anni e più, il 2% ha gravi limitazioni nella vista, il 4,1% nell’udito, il 7,2% nel camminare: è giusto che ognuno di loro organizzi facilmente e in piena autonomia il “proprio” viaggio. In quest’ottica il concetto di “accessibile” va superato, bisogna parlare di turismo che valorizzi le persone, individuando le loro precise caratteristiche e riuscendo a offrire servizi ad hoc, che siano essi viaggiatori con disabilità, famiglie, anziani o chi ha esigenze alimentari specifiche.
Unità spinale all’interno del nuovo Ospedale di Salerno. Basta viaggi della speranza! Memoli vuole farsi portavoce della realizzazione di un’unità spinale presso il nuovo Ospedale di Salerno, perché la nostra città possa essere invidiabile anche da questo punto di vista, con l’assistenza sanitaria ai traumatizzati da incidente. Dove non arriva la campagna informativa di sensibilizzazione sull’educazione stradale o l’educazione civica nelle scuole, guardando alla concretizzazione del nuovo polo ospedaliero, lavorerà perché all’interno della stessa si possa realizzare un gruppo sportivo che agisca sul percorso fisioterapico, fondamentale non solo dal punto di vista fisico ma anche psicologico.
Grandi eventi gratuiti e più sport. Non soffermiamoci solo sul calcio. Grandi risultati arrivano dagli sport migliori e non minori, come spesso vengono chiamati. Gli atleti tutti, attraverso le loro esibizioni e performance, trasmettono un’elevata ricchezza di valori, dal coraggio all’equilibrio, dalla forza al rispetto, dalla tecnica all’improvvisazione, un insieme di sport factor che lavorano alla mente e al cuore delle persone. A Salerno manca uno sportello, una commissione composta da persone competenti che possano valutare le tante realtà associative del territorio per stabilire la validità e il successo dei progetti, inserendoli all’interno dei grandi cartelloni.
Aree polifunzionali e eventi di quartiere. L’idea è quella di creare una serie di strutture gratuite nei quartieri della città, magari a ridosso del mare, per rendere parte del Lungomare salernitano simile a quello di tante realtà estere. In questa direzione che non si deve solo pensare a impianti da costruire ex novo, ma anche alla riqualificazione di tante aree preesistenti, come le tante palestre scolastiche non sempre utilizzate a dovere. Scommettere sull’ammodernamento di questi spazi e la progettazione di nuovi vuol dire restituire ossigeno ai cittadini ma anche a tante imprese.
Attività paralimpiche a Salerno. Perché non realizzare un Polo Regionale dello Sport Integrato che promuova lo sport tra le disabilità? Uno spazio socio culturale che sia comune per la reintegrazione anche delle fasce deboli. Parte di un tavolo tecnico, che ha fatto sua la Carta dei valori aderendo ad un progetto nazionale promosso dal Comitato Italiano Paraolimpico e il Ministero alle politiche sociali, l’idea è quella di aprire un dialogo con le istituzioni e creare una rete associativa che si occupi di diversi tipi di disabilità.
«Riprendo a dialogare dalla ZO, la mia zona orientale: da via Corenzio, da Pastena, il quartiere dove sono nato e cresciuto e da Mariconda, che mi ha adottato nove anni fa, manchevole da troppo tempo di un rappresentante che vive attivamente il rione e ne respira la vivacità e la bellezza a pieni polmoni», scrive Memoli nella sua accorata lettera agli elettori scaricabile dal sito attivo da oggi e realizzato da Up Adv.