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Ogni emergenza porta con se la mala pianta degli speculatori, l’epidemia in corso non fa eccezione! I provvedimenti tampone del governo nazionale a sostegno dei settori produttivi colpiti dall’improvviso crollo dei rispettivi mercati, in quanto parziali, incontrollati ed a pioggia, ben si prestano a facili speculazioni sulla pelle della collettività e dei lavoratori. 

In campo marittimo, stiamo assistendo ad una corsa senza eguali di alcune compagnie di navigazione ad un forsennato ricorso alla possibilità offerta dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto di ridurre le tabelle di armamento per un lamentato calo di trasporto, ed il conseguente ricorso alla cassa integrazione guadagni per lavoratori marittimi ed amministrativi. Per alcune di queste compagnie, e tra queste sicuramente la Compagnia Italiana di Navigazione S.p.A. del gruppo Onorato Armatori, ricordiamo che, oltre ad usufruire delle agevolazioni fiscali e tributarie derivanti dagli attuali provvedimenti emergenziali, esse sono titolari di corposi finanziamenti regionali e statali per assicurare continuità territoriale. Le attuali tabelle di armamento per unità passeggeri di CIN prevedono la possibilità di ridurle sino ad una trasportabilità minima di 499 passeggeri, fermo restando che la sovvenzione percepita (72 milioni di euro anno!) copre i costi di gestione per assicurare la continuità territoriale indipendentemente dal trasportato, non si capisce perché il Comando generale dovrebbe concedere una ulteriore riduzione visto che tale regalo non si tradurrebbe in un risparmio per lo Stato in termini di sovvenzione erogata, ma solo in un maggior incasso per la Compagnia a danno dei lavoratori e del servizio offerto alle Isole. Se poi analizziamo il merito della Cassa integrazione richiesta da Compagnia Italiana di Navigazione rileviamo che il contenuto del documento di comunicazione di apertura della procedura, è assolutamente generico in ordine ai criteri in base ai quali pervenire all’individuazione dei dipendenti naviganti ed amministrativi interessati alla sospensione e non consente una valutazione coerente tra criteri indicati e la selezione dei lavoratori da sospendere. Con l’intera flotta CIN in esercizio i numeri indicati hanno il sapore del puro “far cassa” in perfetta linea con la situazione finanziaria del gruppo Onorato. Inoltre, per il personale amministrativo della sede di Napoli, ove risiedono gli uffici operativi e direzionali il programma prevede la permanenza al lavoro di soli 12 dipendenti, biglietteria compresa!!! Siamo al paradosso, nel mentre il Ministero dei Trasporti si accinge ad erogare un'altra trance di sovvenzione sino a tutto dicembre 2020, Compagnia Italiana di Navigazione si prepara ad incassare e a far pagare l’ennesimo conto ai lavoratori: riduzione di tabelle, cassa integrazione, ulteriore precarizzazione del Turno generale, chiusura degli uffici di Napoli e deportazione del personale, ed ultimo, ma non ultimo, la richiesta di procedere in deroga agli accordi contrattuali nazionali e aziendali per drenare altri soldi dalle tasche dei lavoratori: Un vero e proprio intollerabile esproprio!!!!