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La Casa del Popolo di Salerno non ci sta a chiudere gli occhi di fronte all’impoverimento del tessuto sano della città di Salerno e si mobiliterà in difesa dei servizi pubblici e del diritto al lavoro finché non saranno riaperti tutti gli uffici comunali periferici e si crei un'occupazione dignitosa.

Nelle prossime ore seguiranno un attacchinaggio per informare la popolazione su come il Comune porti avanti una strategia di costruzione del consenso in vista delle prossime tornate elettorali, attraverso una gestione clientelare dei servizi. A breve sarà convocata un’ulteriore assemblea pubblica del comitato di quartiere e un momento di discussione circa i processi di esternalizzazione/privatizzazione dei servizi pubblici. Sono ormai passati mesi dalla chiusura dell'ufficio comunale anagrafe e stato civile del comune di Salerno a Fratte e dal conseguente disservizio per migliaia di cittadini e cittadine del quartiere popolare e delle zone limitrofe. Poi è seguita l'interruzione del servizio anche per il quartiere Mariconda, a via Nizza e a Giovi. Intanto il Comune cosa fa per far fronte all’emergenza? Risponde al problema degli uffici chiusi con la costituzione di un “Punto informativo territoriale” a Mariconda che, come affermato più volte dall'assessore alle politiche sociali Giovanni Savastano, sarà un esperimento che verrà riproposto nelle altre zone di Salerno. Il servizio dovrebbe garantire, grazie alla cooperativa “Fili d'erba”, tra varie attività con orari part time, anche il supporto al Settore Centrale Servizi Demografici del Comune, ovvero occuparsi del lavoro che svolgeva la precedente Sede Periferica del Comune ufficialmente chiusa per lavori di ristrutturazione. “Ma sorge un dubbio sulla scelta dell'amministrazione comunale” commenta Daniele Procida, militante di Potere al Popolo Salerno che afferma “Siamo di fronte alla chiara volontà di esternalizzazione di un servizio pubblico: quello del Punto Informativo Territoriale a Mariconda è infatti l'inizio di un processo che sta alla base delle politiche frutto delle imposizioni della spending review e che conduce alla privatizzazione dei servizi pubblici per favorire il profitto dei privati, alla costruzione di pochi posti di lavoro precari e malpagati, alle solite dinamiche clientelari e di "dare per ricevere. Ancora una volta – continua Daniele Procida - ci interroghiamo sul perché il comune di Salerno, pur avendo a disposizione oltre 6 Milioni di euro per le assunzioni, si presti a questo processo dannoso per i cittadini e le cittadine in termini di servizi e diritti. Crediamo, infatti, che l'unico modo per portare vantaggi concreti alla popolazione sia internalizzare i servizi e non cederli a privati che hanno come unico interesse trarre un guadagno a discapito della qualità del servizio e sulla pelle dei cittadini”.Numerose sono state le azioni portate avanti fino ad oggi dalla Casa del popolo di Salerno insieme al nascente “comitato di quartiere di Fratte” per tentare un dialogo con l’amministrazione: una raccolta firme che ha visto protagonisti oltre 300 cittadini, una serie di assemblee pubbliche di discussione e una richiesta d'urgenza di incontro con il sindaco Vincenzo Napoli e l'assessore alle politiche sociali Giovanni Savastano (protocollo n.192032) ma non hanno scalfito minimamente l'amministrazione comunale che è rimasta in silenzio senza mai rispondere alle esigenze poste da numerosi cittadini.