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SINISTRA ITALIANA pur non sedendo nel Consiglio Comunale ha ritenuto di dover inviare il suo contributo alla seduta del Consiglio Comunale di Pontecagnano Faiano convocata per il giorno 10 aprile 2019 in cui si parlerà anche degli impianti di trattamento dei rifiuti che si vorrebbero realizzare sul territorio comunale. SINISTRA ITALIANA è stata in questi anni sempre in prima linea sulle problematiche ambientali che attanagliano il nostro territorio che per la sua conformazione urbana e agricola ritiene tali impianti molto impattanti per l’ambiente, la salute dei cittadini e per la sua economia.

Qui di seguito Il nostro contributo al Consiglio Comunale: Esattamente due anni fa, nel marzo 2017, Sinistra Italiana denunciava l’ipotesi di realizzazione di un impianto di stoccaggio e trattamento di rifiuti pericolosi e chiedeva all’allora Amministrazione di opporsi. Per più di un anno su tale impianto è calato il silenzio e, guarda caso, dopo le amministrative del 2018, in data 25 luglio 2018 venina riproposta la richiesta di valutazione di impatto ambientale e, sempre guarda caso, la Regione con il decreto Dirigenziale n. 27 del 11/03/2019 la Regione Campania autorizzava la realizzazione dell’impianto senza prescrivere la Valutazione di Impatto Ambientale, nonostante le osservazioni prodotte dagli uffici comunali in questi mesi. Pontecagnano Faiano ha avuto e ha una tradizione agricola e di trasformazione agroalimentare sin dal secolo scorso che purtroppo lungo i decenni è andata a scomparire salvo aver mantenuto alcune attività del settore che tengono viva questa tradizione.Nella zona industriale dove dovrebbe sorgere questo impianto di trattamento di rifiuti pericolosi e non pericolosi vi è un polo agroalimentare che occupa gli spazi dell’ex tabacchificio Mattiello, con aziende importanti e fiorenti, come, tra le altre, la D’amico, la Bella Napoli, la Santa Cruz, che verrebbero seriamente danneggiate dalla presenza di un impianto di trattamento rifiuti di notevoli dimensioni: 40.000mq di superfice e una quantità di rifiuti, tra stoccaggio e lavorazione di 470.000 tonnellate l’anno. Inoltre, nella stessa area dovrebbe sorgere anche l’”ECO” Distretto che andrebbe ad aggravare ulteriormente la situazione, vista anche la presenza in zona di abitazioni, strutture per il tempo libero e uffici. Il Sindaco ha dapprima minimizzato la dimensione di questo impianto definendolo un semplice “scasso”, sbeffeggiando chi lo contestava, e poi ha cercato di difendere le sue scelte in tema di impianti di trattamento dei rifiuti convocando l’incontro con i cittadini per il 15 Aprile, con calma senza fretta, presso il centro sportivo di via Irno, una delle tante imprese che verranno danneggiate, ma lontano dalla maggioranza dei cittadini che verranno penalizzati. Una sorta di discorso della montagna. Lui sbandiera come vittoria il divieto di trattamento di alcuni rifiuti pericolosi e assicura che ci saranno controlli. Fatti da chi? Da questa Amministrazione che non riesce neanche a controllare le micro e macro-discariche sul territorio? È credibile chi contraddice il suo stesso programma elettorale che dichiarava la netta opposizione a questo impianto e che non ha mai parlato di ospitare un impianto di compostaggio sul nostro territorio? Inoltre, dimentica di spiegare come farebbe l’imprenditore a ripulire i rifiuti, che deve stoccare e trattare, da quelli pericolosi.

Una delle condizioni che il Comune pone è la realizzazione di una viabilità alternativa per evitare l’attraversamento del centro urbano. E dove si farà questa viabilità? da dove passeranno le decine di autotreni al giorno che porteranno i rifiuti, non solo a questo impianto ma anche all’”ECO” distretto?

 

Il nostro territorio è diviso tra aree urbane e zone agricole, con produzioni di eccellenza, e due piccole zone industriali, a ridosso delle stesse CHE NON CONSENTONO DI OSPITARE IMPIANTI AD ELEVATO IMPATTO AMBIENTALE NÉ TANTOMENO IL TRANSITO DI UN INTENSO TRAFFICO PESANTE

Cogliamo anche una singolare “coincidenza” che deriva dalle nostre osservazioni al PUC di Salerno. Evidenziammo che, a monte dell’autostrada, il Comune di Salerno aveva previsto una strada che finiva nel territorio di Pontecagnano Faiano in una zona priva di qualsiasi viabilità. A guardare bene tale strada termina proprio dove sta l’area destinata all’impianto di rifiuti pericolosi. Questo potrebbe spiegare il motivo per cui il Comune di Pontecagnano Faiano, nonostante sollecitato da noi, non ha presentato alcuna osservazione al PUC di Salerno, visto che probabilmente era già tutto concordato a scapito dei cittadini di Pontecagnano Faiano. Questo rafforza il sospetto che si voglia delocalizzare le fonderie Pisano proprio nella stessa zona, lato Salerno, e che la scelta di realizzare l’impianto di trattamento rifiuti pericolosi, prevalentemente ferrosi, in una zona apparentemente senza collegamenti stradali, sia stata dettata dalla prospettiva di avere a fianco una fonderia, che è il primo fruitore di residui ferrosi.

 

In conclusione, riteniamo che questa Amministrazione debba riconsiderare drasticamente le scelte fatte in tema di impianti di trattamento rifiuti onde evitare seri danni non solo all’Ambiente e alla salute dei Cittadini ma anche all’economia del territorio già da tempo martoriato. La nuova visone e prospettiva per il rilancio del nostro territorio non può partire dagli impianti di trattamento rifiuti che andranno localizzati in aree industriali sufficientemente ampie da attutire gli impatti ambientali.

Pertanto, chiediamo che l’Amministrazione dimostri concretamente di tenere al suo territorio e ai suoi cittadini, opponendosi con tutti i possibili strumenti legali e di moral suasion verso l’imprenditore, a partire dal ricorso contro la decisine della Regione di non procedere alla VIA per l’impianto di trattamento dei rifiuti pericolosi e di rinegoziare l’accordo di ospitare un impianto di Compostaggio sul nostro territorio che ricordo consistere di 60000 mq e del trattamento di 30000 tonnellate all’anno di rifiuto organico.

 

Per finire invitiamo il sindaco ad adottare quanto detto dal Sindaco di Sarno, tornando sui suoi passi e opponendosi alla realizzazione del sito di compostaggio sul suo territorio proposto dalla Regione, anche alla luce della CATTIVA ESPERIENZA dell’impianto a Biomassa:

 

“LA MIA PRIORITÀ, COME SINDACO, È E SARÀ SEMPRE LA TUTELA DELL’AMBIENTE E LA SALUTE DEI MIEI CONCITTADINI”.

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