Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

Stampa
Visite: 804

Risultati immagini per NO AL DECRETO SICUREZZA

Siamo orgogliosi della città di Salerno che ha sfilato portando l’unica bandiera che ci accomuna tutti, quella per l’umanità.  Ha risposto una città accogliente, per bene e indignata. Circa mille persone questa mattina sono scese in strada per dire No alla Legge sulla Sicurezza: sono attivisti, associazioni di volontariato, tante persone richiedenti asilo, tanti immigrati da anni, militanti di base e di diverse organizzazioni politiche e sociali, associazioni culturali, artisti, i professionisti che lavorano nel settore delle politiche sociali e del mondo dell’accoglienza, il sindacato nazionale forense. Il lungo elenco dei nomi delle persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo, è stato portato in corteo, stampato simbolicamente sui cartelloni.

La verità è che il decreto sicurezza comincia a fare paura, perché è un decreto di cattiveria ingiustificata, contro gli sfruttati, contro i più poveri. Stiamo dimostrando che c’è una città che si oppone, che resiste unita e compatta contro ogni violenza, contro ogni odio di Salvini e del Movimento 5 Stelle.

Giunti in Piazza Amendola, in Prefettura c’è stato un incontro col vice capo di Gabinetto in cui una delegazione della rete organizzatrice del corteo ha rivendicato il rispetto dei diritti delle persone trasferite dai centri d’accoglienza innanzitutto con dei tempi congrui di preavviso (almeno 30 gg), una risposta immediata alle esigenze delle persone che hanno goduto fino ad oggi di un permesso umanitario e che oggi rischiano di diventare all’improvviso degli invisibili senza nome e senza volto, una mappatura degli immobili pubblici che risponda all’emergenza abitativa in provincia da mettere subito a disposizione degli aventi diritto che da anni aspettano una casa. Nei prossimi giorni sarà presentata nuovamente la richiesta formale di incontro col Prefetto. Chiederemo la convocazione del consiglio territoriale sull’immigrazione, in cui siano presenti anche i sindaci dei comuni laddove c’è una maggiore presenza di migranti e dove l’emergenza casa è più sentita, con all’ordine del giorno i tre punti esposti in precedenza.

“Con amarezza prendiamo atto che, nonostante le ripetute richieste indirizzate al sindaco di Salerno Vincenzo Napoli (non ultima la lettera protocollata dalla rete “Salerno contro la Legge insicurezza), da Palazzo di Città non arriva ancora alcuna risposta – commenta Davide Trezza coordinatore Potere al Popolo Salerno - Ribadiamo che procedere con l’iscrizione anagrafica delle persone richiedenti asilo è un diritto inalienabile di ogni essere umano. Il silenzio su un tema che coinvolge così tante vite umane, deve portarci davvero a pensare che il ministro degli Interni e il Sindaco di Salerno siano due facce della stessa medaglia? Davanti alle ingiustizie più palesi arrivano momenti in cui è necessario prendere una posizione”.

“Se dobbiamo andare nella direzione della giustizia sociale – dichiara Gennaro Avallone docente di sociologia dell’Università degli Studi di Salerno - non è certamente questo governo che ci riesce, con la repressione delle lotte sociali. Questo paese ha bisogno di riconoscere che non si può vivere nell’odio, nel razzismo. Chiediamo che venga rispettata la dignità delle persone, aprendo i porti. C’è bisogno di politiche per la casa e per l’immigrazione che consentano alle persone di muoversi. Con questa giornata rivendichiamo anche il diritto alla residenza e alla casa. E non possiamo accettare che si criminalizzino i blocchi, chi fa le lotte, chi vive all’interno delle occupazioni perché non ha altra soluzione”.

Autenticati