VESUVIO ETNA

“Vesuvio-etna…storie di mare”,un testo teatrale inedito, quello che il regista antonello de rosa portera’ in scena sabato 19/26 e domenica 20/27 al teatrino della mennola, in via salvatore calenda, salerno.

Dalle note di regia il regista, de rosa spiega, “un racconto…piu’ che i suoni le parole di tre terre: campania, sicilia e calabria. Racconti di umori,speranze,dolori,eroismi,mitologie. L’amore fra l’etna ed il vesuvio rappresenta l’amore ed il legame stretto fra la sicilia e la campania, gia’ storicamente considerato con il regno delle due sicilie. Questi due vulcani, in natura rimarcano l’esistenza di un legame profondo fra le due terre. Vesuvio- etna…storie di mare e’ il semplice racconto del mare che va…del mare che viene.Dal mare tutto arriva e spesso e volentieri tutto ritorna. Ho scelto una scenografia essenziale, anzi direi assente, per lasciare tutta la forza alla potenza degli attori in scena”. Un ulteriore sfida che antonello de rosa, affronta con il sorriso e la professionalita’ di sempre, garantendo, sempre un teatro innovativo e mai scontato. “l’idea di questo spettacolo nasce, in realta’ dal mio compagno, pasquale petrosino, che con l’energia e la propositivita’,che si ritrova negli anni passati ha portato fra i tavoli, in occasione delle cene spettacolo, indette dalla mia accademia scena teatro, un racconto di amore fra la sicilia e la campania… ho voluto prendere in carico questo evento, elaborandone un testo teatrale, cosi’ fra poesia e canto, nasce questo mio ultimo lavoro”. In scena per l’occasione, appunto abbiamo il compagno di de rosa, pasquale petrosino, le attrici rosanna de bonis e franca guarino. “ ho subito messo in chiaro le cose” afferma de rosa “la prima cosa che ho sottolineato al mio compagno, nel momento in cui ho proposto questo mio testo, e’ stata quella che non avrebbe mai avuto una corsia preferenziale, e devo dire che si e’ comportato da vero professionista”.

Pasquale Petrosino, incarna nello spettacolo l’anima siciliana, “ho avuto davvero timore nell’affrontare questo testo, perche’ antonello e’ molto esigente sul lavoro, ed io non volevo deluderlo, non volevo che si potesse pensare al fatto che essendo il compagno del regista avrei avuto sconti,in realta’ per evitare cio’ ho subito imparato il copione e mi sono lasciato dirigere da antonello…ricordo che la prima cosa che mi disse, davanti a tutti consegnandomi il copione e’ stata: non credere di avere una corsia preferenziale,questo e’ lavoro, davvero un grande insegnamento per me”.Rosanna de bonis, incarna l’anima napoletana, “lavorare con antonello e’ sempre una esperienza che arrichisce in maniera totale, per questa occasione lo e’ stato ancora di piu’ poiche’ abbiamo lavorato su un testo inedito che ha preso forma durante le nostre prove,lo abbiamo visto nascere. Antonello de rosa e’ capace di tirare fuori da ognuno di noi il bello che abbiamo dentro.”franca guarino incarna l’anima calabrese, “in questo testo, i sentiemnti e l’amore fanno da padroni,antonello de rosa lancia un messaggio forte …un urlo a favore dei discriminati cheperdono lal vita proprio quando pensano di andarle incontro, questo il nobile intendo di antonello, che firma sempre le sue opere con grande sensibilita’. Sono grata al mio maestro pe ril privilegio che mi ha dato,affidandomi uno dei suoi personaggi. Lavorare al suo inedito, con la sua guida attenta,scrupolosa,dove nulla e’ lasciato al caso,ma curato,analizzato e’ per me motivo di orgoglio,gratificazione e crescita personale e attoriale.