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Il 29 e 30 novembre si terrà a Salerno il convegno di studi dal titolo “L’approccio integrato 0/6 nell’educazione dei bambini” promosso dal Gruppo CGM e dal Consorzio di Cooperative Sociali “La Rada”. La convention, in programma al Lloyd’s Baia Hotel, approfondirà tutti i risvolti legislativi ed operativi del Decreto attuativo della Riforma 107. L’evento gode del patrocinio della Regione Campania e del Comune di Salerno ed è realizzato con il supporto di Fondazione Banco di Napoli per l’Assistenza all’Infanzia, Fondazione della Comunità Salernitana Onlus e Bancaetica.

Un appuntamento molto atteso che vedrà Salerno protagonista in qualità di comune virtuoso nell’educazione per l’infanzia con una rete di asili nido che attualmente conta 9 strutture attive – nel 2004 ne esisteva solo una - e che presto ne avrà altri due grazie alla partecipazione del Comune di Salerno a un bando pubblicato dalla Regione Campania nei mesi scorsi. Un sistema che è cresciuto con costanza negli ultimi 14 anni e che ha visto il settore politiche sociali, guidato dall’assessore Nino Savastano, impegnato nella costruzione di un servizio efficace e capillare, aperto anche alle fasce sociali deboli, rivelatosi essenziale per l’educazione dei bambini e per la conciliazione tempi di vita e di lavoro dei genitori.

“Oltre dieci anni fa – racconta Savastano – abbiamo immaginato la costruzione di un sistema pubblico di educazione per l’infanzia perché crediamo che la politica debba occuparsi in primo luogo delle persone. Il Comune di Salerno, con in capo l’ex sindaco e attuale governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, decise di investire su un servizio ritenuto fondamentale non solo per lo sviluppo dell’individuo ma anche per i tempi di conciliazione delle donne e, di conseguenza, per il sistema economico territoriale. È un tema al quale siamo stati sempre molto sensibili in quanto l’assenza o i costi proibitivi dei servizi di conciliazione possono essere un ostacolo insormontabile per la partecipazione delle donne al mondo del lavoro, con conseguenze negative sul reddito delle famiglie e quindi anche sulla condizione materiale dei figli. Oltretutto gli asili nido sono il primo luogo di socialità del minore al di fuori della famiglia di origine. Significa che può essere un’enorme occasione per ridurre il bagaglio di disuguaglianze che ereditano, loro malgrado, i bambini provenienti da contesti svantaggiati. Un’opportunità formativa unica, equa ed aperta a tutti. Ci siamo dati una line apolitica chiara, abbiamo investito, l’abbiamo perseguita e siamo sempre pronti ad integrare e rilanciare una sfida che sta dando risultati inimmaginabili qui nel Mezzogiorno. Salerno è l’unica città del sud ai livelli di regioni virtuose come Emilia Romagna e Toscana”.

IL MODELLO SALERNO La città capoluogo ha attualmente nove nidi attivi ed accoglie 463 bambini (Birillo Mercatello 65; Teresa Buonocore Pastena 60; Sorriso Rione Petrosino 43; Giuseppe Saragat Via Fusandola 43; Vernieri Via Principessa Sichelgaita 98; Via D’Allora 36; Via Premuda 43; Via Iandolo 45; Via Bottiglieri 30). Il personale impiegato è di 158 unità tra educatrici, ausiliari, cuoche, coordinatori, segreterie, autisti e assistenti pulmino. Uno standard di qualità del Comune di Salerno nel servizio è rappresentato dalla compresenza maggiore di educatrici in rapporto al numero di bambini - per ciascuna sezione - previsto dalla normativa regionale. Durante l’anno tutto il personale educativo frequenta corsi di aggiornamento e formazione continua. Ogni nido è dotato di cucina interna. I pasti vengono preparati al momento della refezione e le derrate alimentari di prodotti freschi vengono consegnate dai fornitori quotidianamente. È garantito il servizio pulmino per tutti i bambini che ne fanno richiesta a partire dai 18 mesi. I nidi sono aperti 11 mesi l’anno, da settembre a luglio, dalle 7.30 alle 17.00. Nel corso dell’anno vengono implementati servizi aggiuntivi per andare incontro alle esigenze delle famiglie che ne faranno richiesta tra cui pre- accoglienza con apertura anticipata alle 7:00; post- accoglienza con chiusura posticipata alle 18:00; Sabato Insieme con apertura il sabato mattina dalle 7.00 alle 12.30; con orario 7:30/12:30;

Festività Natalizie con apertura mattutina anche nel periodo di tradizionale chiusura. Quest’anno i nidi saranno aperti, a richiesta, anche il sabato sera: “Ripeteremo un servizio già sperimentato qualche anno fa – rivela ancora Savastano - il nido serale che offre alle famiglie richiedenti di poter usufruire nel servizio nido per due sabati al mese dalle 19.30 alle 23.30 consentendo loro di vivere momenti specificamente dedicati alla coppia. Speriamo, infine, di poter aprire altri due nidi a strettissimo giro: abbiamo presentato alla Regione Campania, su una misura di finanziamento FESR, due nuovi progetti per la realizzazione di una struttura al centro storico in Via Trotula De’ Ruggiero e l’altro nel quartiere Monticelli a Fuorni. È il nostro modo di rilanciare una sfida costante e rispondere alle esigenze delle persone. Nel 2018 il Comune di Salerno è riuscito a realizzare una presa in carico che si attesta al 28% dei bambini residenti con età inferiore ai 3 anni – in Italia la media è del 23%- un dato che conferma anche a livello quantitativo l’enorme impegno profuso dall’amministrazione comunale”.

IL PROGRAMMA DELLA CONVENTION IN BREVE “La nuova prospettiva dello 0/6: quale impatto in termini di policy” sarà il panel che aprirà la giornata del 29 novembre e che vedrà esperti a confronto sui primi, immediati, risvolti della Riforma. Nel pomeriggio si parlerà, invece, di “Continuità educativa nella nuova prospettiva dello 0/6: modelli pedagogici a confronto”. Il giorno successivo, venerdì 30 novembre, spazio al panel dedicato a “Il ruolo della comunità educante nella costruzione di scenari di integrazione ed inclusione socio-educativa: l’esperienza del progetto Crescere insieme in Campania” per poi passare al talk incentrato su “La sfida dei nuovi bisogno educativi: buone prassi e linee di indirizzo da e per la rete”. Impreziosiranno la convention, tre interessanti workshop: “Nuovi bisogni e nuove forme di partecipazione delle famiglie”; “Intercultura e cura educativa nel nido e nella scuola dell’infanzia” ed “Educazione digitale nel nido e nella scuola dell’infanzia”.