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La Cooper Standard (azienda che produce guarnizioni in gomma per l’industria automobilistica e per i veicoli commerciali del gruppo Fca) licenzia 95 operai lasciando famiglie intere senza un sostentamento economico. In questo quadro ci sono delle questioni che ci fanno ancora di più storcere il naso: perché si licenzia e delocalizza nonostante, nell’ultimo periodo estivo, siano stati utilizzati lavoratori interinali per far fronte alle richieste del mercato? Perché si vuole chiudere uno stabilimento che continua ad avere commissioni da Fca e si pone ai vertici per la qualità dei prodotti e per l’efficienza aziendale?

Siamo di fronte all’ennesima azienda che, nonostante gli ottimi indici di produzione, l’assenza di ore di cassa integrazione e il bassissimo livello di assenteismo e malattie, decide di delocalizzare all’estero senza tenere minimamente in considerazione le esigenze dei lavoratori e delle lavoratrici italiane.

Il momento è critico: non è possibile accettare un ulteriore impoverimento occupazionale del nostro Sud, soprattutto quando dimostra di funzionare. L’azienda punta ad attivare la guerra dei poveri, guerra tra stabilimenti, guerra tra lavoratori a tempo indeterminato e lavoratori interinali, guerra tra lavoratori prossimi alla pensione e lavoratori prossimi al primo o al secondo figlio.

Come “Potere al Popolo Salerno” e “Potere al Popolo Buccino” crediamo fortemente non si possano accettare accordi al ribasso e che la Standard Cooper di Oliveto Citra non vada delocalizzata, senza se e senza ma.

Per questo motivo, qualsiasi accordo al ribasso sarà considerato come un tradimento alle ragioni del Sud. Gli amministratori, le organizzazioni sindacali che si piegheranno a questo, dimostreranno di non comprendere minimamente né le ragioni del Sud, né le ragioni dello spopolamento delle nostre terre dove protagonisti sono stati sempre cattivi imprenditori, amministratori miopi e cittadini succubi.

Compito delle istituzioni tutte è quello di studiare ed approfondire la vicenda. Compito dei cittadini e dei lavoratori è quello di vigilare sullo stabilimento e sui macchinari. Niente si deve spostare da Oliveto Citra, perché domani potremmo trovarci con la stessa situazione anche a Battipaglia. Ma sarà troppo tardi.

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