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Il coronavirus è arrivato con prepotenza nelle carceri, bisogna svuotarle”,  l'appello del Garante dei detenuti - Il Riformista

L’aumento del contagio da Covid-19 fra la comunità penitenziaria rallenta, ma non si ferma. Alla data di ieri alle ore 19.30, secondo i dati raccolti e appena comunicatici dall’Ufficio Attività Ispettiva e di Controllo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ammontavano a ben 1.893 i casi di positività al Coronavirus fra la comunità penitenziaria (826 fra i detenuti)”.

Lo sostiene Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, che commenta: “certamente assistiamo a una decelerazione del trend di crescita del contagio, dovuto, oltre che alla negativizzazione di un considerevole numero di detenuti laddove erano divampati i principali focolai nelle settimane scorse, anche all’andamento della propagazione del virus che si registra a livello generale del Paese”. “Preoccupano, tuttavia, – prosegue il leader della UILPA PP – alcuni cluster che si osservano in altri penitenziari, come quelli di Tolmezzo (118), Napoli Poggioreale (100), Napoli Secondigliano (90), ma anche di Roma Rebibbia femminile (18) e Alessandria (16), pur sapendo che il DAP sta facendo quanto nelle sue possibilità per contenere i rischi”. “In altri termini – spiega ancora De Fazio –, poiché il diffondersi del virus anche nelle carceri segue inevitabilmente l’andamento esterno, seppur in presenza di un rallentamento della crescita dei casi, non sembra il momento di abbassare la guardia, ma anzi crediamo s’imponga con immutata urgenza la necessità di adottare misure per deflazionare la densità detentiva, rafforzare la Polizia penitenziaria, migliorare il servizio sanitario carcerario”. "Peraltro, proprio in relazione al potenziamento della Polizia penitenziaria e a riguardo dei dati diffusi ieri da esponenti politici della maggioranza di Governo, è bene evidenziare che le assunzioni aggiuntive previste nella manovra di bilancio sono assolutamente irrisorie se si considera che le 1.935 unità dichiarate saranno diluite su ben cinque anni (solo 200 quelle previste per il 2021) e che nei prossimi tre è previsto l’ampliamento della capienza detentiva per quasi 4.500 posti letto. Anche per queste ragioni – conclude il Segretario della UILPA PP –, in linea con quanto avevamo peraltro preannunciato, aderiremo virtualmente allo sciopero proclamato dal CGIL, CISL e UIL dei settori dei servizi pubblici per il prossimo 9 dicembre partecipando altresì con delegazioni di operatori liberi dal servizio e nel rispetto delle vigenti prescrizioni sanitarie a eventuali iniziative”.

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