Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

Stampa
Visite: 704

Foto C.S. 1

Il Garante dei Diritti delle persone con Disabilità della Regione Campania, avv. Paolo Colombo: “Far ripartire subito i servizi sociosanitari e in totale sicurezza. Le ASL sono in ritardo”. “È già passato più di un mese dal Decreto Dirigenziale n. 83 del 9 aprile (Approvazione Programma 'La Campania riparte' – Programma transitorio per i servizi sociosanitari e riabilitativi nella fase emergenziale COVID 19) con il quale la Regione Campania aveva stabilito il riavvio dei servizi sociosanitari erogati dai Centri di Riabilitazione e dalle Cooperative rivolti alle persone con disabilità.

Ebbene, ad oggi la maggior parte dei servizi non sono ripartiti, e questo non per volontà delle persone con disabilità, delle loro famiglie e degli Enti Gestori, bensì perché le ASL non hanno ancora provveduto alla somministrazione regolare di test diagnostici a scopo preventivo a tutte le persone con disabilità, a prescindere dal riscontro di un operatore o di una persona con disabilità e/o familiare positivo al coronavirus”. Queste le parole del Garante dei Diritti delle persone con Disabilità della Regione Campania, avv. Paolo Colombo. “Qualche ASL (Caserta e Avellino) si è mossa solo in questi ultimi giorni -continua Colombo - avviando i controlli, ma solo per le persone con autismo e per gli operatori dei centri per la ripresa dei trattamenti ABA (Analisi applicata del comportamento) che sono stati sottoposti a tampone. È necessario, invece, estendere questa “buona prassi” a tutte le persone con disabilità residenti in Campania, evitando così qualsiasi forma di discriminazione. Ad oggi, infatti, tante famiglie e persone con disabilità stanno facendo sacrifici e questi non possono essere resi vani solo perché le ASL non hanno ancora avviato le procedure dovute, che permetterebbero alle persone di poter riprendere in sicurezza la loro quotidianità, tornando a frequentare i centri diurni sociali e sociosanitari”. La ripresa dei servizi semiresidenziali, delle prestazioni riabilitative come da articolo 26 della Legge 833/78, dell’assistenza domiciliare, dei Progetti Terapeutico-Riabilitativi individuali (PTRI) devono avvenire in totale sicurezza, attuando i protocolli come previsto dallo stesso Decreto del Presidente del Consiglio del 17 maggio (articolo 9) e dal Decreto del Presidente del Consiglio del 26 aprile (articolo 8). Perché i diritti di tutti sono diritti per tutti!».

 
 

Autenticati