“Sono contento lo stesso. Vuole dire che da ora in poi lavorerò il doppio”. La prima reazione di Matteo Salvini, evidentemente ancora in stile Papeete, alla sconfitta in Emilia-Romagna, non lascia intendere che si sia realmente reso conto delle conseguenze dei risultati del voto.

La vittoria di Bonaccini è venuta al termine di una campagna tesissima, con i media che hanno seguito passo passo il “capitano”, ampliandone oltre ogni misura le sue parole i suoi movimenti, i suoi gesti, quali l’incredibile citofonata, con telecamere, giornalisti e poliziotti  al seguito, per “snidare presunti spacciatori di droga”. Si accorgera’ presto, Salvini, che prima ancora dei suoi avversari a metterlo in discussione saranno i suoi alleati: Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. Passare da “valore aggiunto” a fardello, in politica è un attimo. Gli esempi, lontani e recenti si sprecano. Oltre tutto, in Calabria, la vittoria ampiamente attesa del centrodestra ha avuto come protagonista una berlusconiana di lunghissimo corso, Iole Santelli. Sara’ la prima donna presidente della Calabria ed ha raggiunto la meta grazie ad una alleanza che ha visto Forza Italia (e non la Lega) primo partito oltre al contributo sostanzioso di una lista che si richiamava al suo nome. 

Sospiro di sollevo per Zingaretti e per il PD. L’Emilia-Romagna è un ricostituente ed il segretario del PD ha rivolto il suo primo ringraziamento alle “sardine”. Non ha torto: la grande affluenza alle urne, ed il risultato dimostrano che le “sardine” non erano creatura occulta del PD e non erano ininfluenti. Si mettano l’anima in pace i tanti che avevano aggredito questo fenomeno con insulti e con dileggio. Non avevano compreso quanto fosse una reazione spontanea , spia del disagio provocato dai toni accesi, insultanti e fomentatori di odio usati dalla politica in generale e da Salvini in dosi irresponsabilmente esagerate. 

La vittoria di Bonaccini e la dissoluzione ormai irreversibile dei 5 Stelle preannunciano un cambiamento di scenario ma non ne definiscono appieno i contorni. Resta confermato uno schieramento a destra che, però, si avvia ad essere maggiormente bilanciato rispetto allo strapotere della Lega. Ma non potra’ essere il PD da solo a reggere la contesa per il governo. Le “sardine” saranno utili continuando a svolgere, come movimento, il ruolo di catalizzatori. Ma servono nuovi protagonisti e, soprattutto un grande federatore che, al momento, non si vede all’orizzonte.

Il voto di primavera in Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania, Puglia e in oltre mille comuni sara’ occasione per sperimentare nuovi scenari utili anche in proiezione nazionale.

 

Nicola Cariglia di Pensierolibero.it (http://www.pensalibero.it/ora-salvini-da-valore-aggiunto-diventera-fardello/)