Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

Stampa
Visite: 1065

Terme dei Campi Flegrei (Baia)

QUANDO IL MITO GRECO ATTRAVERSA LE ACQUE CURATIVE DEI CAMPI FLEGREI

Prima di essere un’area geografica, i Campi Flegrei rappresentano un territorio immaginifico che appartiene a buon diritto alla mitologia classica.


Questa terra dalle straordinarie risorse naturali e paesaggistiche fece da sfondo a molte delle vicende descritte nell‘Odissea. Basti pensare al Lago D’Averno, noto come l’ingresso agli inferi in cui discese Ulisse, oppure a Cuma, la città più antica della Magna Grecia, che secondo alcuni studiosi corrisponde a Iperia, la patria dei Feaci.

La zona flegrea, inoltre, veniva considerata dai coloni greci come uno dei luoghi dove alcuni dei Giganti, che Ercole affrontò e sconfisse per conto di Zeus, furono seppelliti. Secondo lo storico Strabone, l’area ricca di zolfo, fuoco ed acque calde che sta tra Pozzuoli, Baia e Cuma, fu chiamata “flegrea” (dal greco antico flegraios: “ardente”) per le piaghe causate ai Giganti dalla folgore divina, che producevano eruzioni “d’acqua e di fuoco”. I Campi Flegrei, scelti dagli antichi romani come sede di diverse ville imperiali, sovrastano la caldera del vulcano più grande d’Europa. Questo gigante sotterraneo, considerato dagli esperti come uno dei supervulcani più pericolosi al mondo, potrebbe aver contribuito all‘estinzione dell’uomo dei Neanderthal. Con la sua eruzione di circa 40 mila anni fa, infatti, schermò i raggi del sole provocando un “inverno vulcanico” che durò due anni. Ma la vivacità del sottosuolo flegreo ha generato anche lo straordinario patrimonio naturalistico locale, ad esempio i crateri vulcanici come il Monte Nuovo, il Cratere degli Astroni, la Solfatara, i laghi e le vivificanti risorse termali di cui andiamo ad approfondire le caratteristiche. 

LE TERME STUFE DI NERONE A BAIA

Qui se ipsum amat in hunc locum venit (chi ama se stesso viene in questo luogo). Così recita il motto delle Stufe di Nerone, antiche Terme romane a Baia, sulla costa flegrea. 

Nel II sec. d.C. erano conosciute come Terme Silviane, in quanto dedicate a Rea Silvia, dea della fecondità, ed erano già note come uno dei luoghi più idonei per prendersi cura di sé, equilibrando il corpo e la mente (mens sana in corpore sano), per una completa “remise en forme”, diremmo oggi.

Sono due le stufe naturali presenti nel centro termale, vere e proprie saune all’interno di piccole grotte. L’ambiente, riscaldato dalle sottostanti acque termali e da emissioni di vapore prodotto dall’attività vulcanica, raggiunge una temperatura di circa 53°C. 

Il microclima, creatosi per la temperatura, la composizione della acque, il tasso di umidità, il vapore e il grado di ionizzazione, svolge un’azione terapeutica, l’antroterapia, che favorisce il ricambio idrico, migliora il funzionamento vascolare e aiuta a prevenire l’arteriosclerosi. I sali minerali vaporizzati all’interno delle grotte, inoltre, sono molto efficaci per la fluidificazione dei muchi.
Da alcuni studi condotti dalla Seconda Università di Napoli, è emerso che l’antroterapia naturale caldo-umida effettuata con le acque delle Stufe di Nerone apporta significativi benefici nei soggetti ipercolesterolemici e diabetici. Non a caso, le Terme Stufe di Nerone sono autorizzate dal Ministero della Sanità all’utilizzo delle proprie acque termali a fini terapeutici.

La combinazione della sudorazione prodotta dalla sauna insieme al bagno nelle acque termali salso-bromo-iodiche, dalle proprietà detergenti, astringenti e antisettiche, elimina le impurità della pelle rimineralizzandola e produce, al contempo, un piacevole rilassamento muscolare.
Le acque termali delle Stufe di Nerone, con temperature dai 38 a 58°C, sono particolarmente indicate a chi soffre di malattie delle vie respiratorie, reumatismi, artrosi, acne giovanile, vaginiti e stomatiti. Il parco termale, in prossimità del Lago di Lucrino e del mare, è circondato da colline ricoperte da una rigogliosa vegetazione ed è ricco di giardini fioriti, palme, viti ed alberi da frutto.
Le sorgenti termali sono circa una ventina, hanno diverse temperature e alimentano due caratteristici laghetti, una piscina termale all’aperto (35°C), una piscina semi-olimpionica, utilizzabile anche in inverno, e un’ampia vasca di acqua termale interna (40°C).
A completamento del percorso rigenerante, all’interno del complesso termale è presente un centro benessere che offre massaggi, sia posturali che rilassanti, e trattamenti estetici al fango termale.

LE STUFE DI SAN GERMANO ALLE TERME DI AGNANO

Agnano è un quartiere di Napoli situato al di sopra di un vulcano quiescente dei Campi Flegrei. Qui si trova l’unico esempio in Europa di saune naturali a calore secco, note come le Stufe di San Germano, dal nome del vescovo di Capua che qui curava la sua artrite nel XVII secolo. 
Si tratta di grotte di tufo alimentate direttamente dal respiro del vulcano. Sono proprio i soffioni vulcanici, infatti, che, ad una temperatura compresa tra i 40 e i 70°C, ne riscaldano le sale interne tra loro comunicanti.
Il microclima determinato dall’alta concentrazione di idrogeno solforato e sali minerali, unitamente alla bassa percentuale di vapore acqueo, provoca un’abbondante sudorazione, favorendo la perdita di peso e aiutando a curare reumatismi, patologie respiratorie, dermatologiche e a disintossicare l’intero organismo.

Le Stufe di San Germano si trovano all’interno delle Terme di Agnano, un grande centro attrezzato per trattamenti estetici, programmi benessere e, soprattutto, per le cure termali. Le sorgenti minerali locali, sulfureo-salso-bicarbonato-alcalino-bromo-iodiche, sono un vero toccasana per la salute e all’interno dello stabilimento vengono utilizzate per diversi tipi di terapie: dalle cure inalatorie per riniti allergiche, faringiti e laringiti, alla balnoterapia e fangoterapia, molto efficaci contro artrosi e artrite; dalla vasculoterapia, utilizzata per le patologie vascolari periferiche, alle docce nasali per la cura della sordità rinogena; dalle irrigazioni vaginali ai massaggi terapeutici. Il parco termale, inoltre, dispone di grandi piscine all’aperto situate proprio in prossimità delle sorgenti, dove sono visibili reperti archeologici risalenti all’età ellenistica e all’epoca romana.
Da notare che il primo grande impianto termale in quest’area fu realizzato su impulso dell’imperatore Adriano.

Autenticati