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“I nemici della democrazia e dell’Italia sono le mafie, non gli immigrati”. Così Fatou Diako, coordinatrice nazionale del dipartimento immigrazione di demA, che ha portato la solidarietà del movimento politico campano ai braccianti in marcia a Foggia contro lo sfruttamento.

“In 48 ore sono morti sedici braccianti – ricorda Diako – è una strage di mafia, che controlla il sistema del caporalato, e come tale va affrontata. Ma c’è bisogno dell’impegno concreto del Governo, che fino ad ora su questo tema, al di là di dichiarazioni alla stampa, non ha mosso un dito. Così come trovo assurdo che nel 2018 l’Italia sia piena di ghetti. Non solo a Foggia, ma nelle periferie di ogni centro urbano a forte vocazione agricola, si nascondano veri e propri campi di concentramento per braccianti, privi dei servizi minimi, di qualsivoglia tipo di assistenza o tutela: in questi ghetti alloggiano in condizione disumane centinaia di migranti che escono dai centri di accoglienza per cercare lavoro e si ritrovano schiavi delle mafie”. Per Fatou Diako “bisogna mettere fine a questa ingiustizia, a questa vergogna europea. Non è utopico chiedere diritti e tutele per i braccianti di Foggia, è una nostra priorità politica e proprio per questo oggi siamo qui. Il nostro auspicio – conclude Diako – è che la manifestazione di oggi sia solo la prima di una lunga serie contro le mafie, i caporali, lo sfruttamento. Noi, come movimento politico ci siamo, e siamo pronti a lottare per la dignità e la sicurezza di tutti, braccianti compresi”.

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