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Il Covid non colpisce più solo i quartieri ricchi: picchi a Scampia e  Chiaiano

Al via il progetto MiQ - Movimentiamo il quartiere, vincitore del bando I Quartieri dell’Innovazione e che nasce dalla collaborazione di alcuni giovani attivisti che da anni hanno a cuore il destino degli spazi comuni.L’obiettivo è quello di dare vita a processi di rigenerazione urbana per creare uno spazio di confronto basato su percorsi dedicati a donne e bambin*.

L’idea è quella di creare una rete di cittadinanza attiva che si impegni a definire gli spazi comuni, rigenerandoli, e contrastando la cattiva progettazione e i cattivi usi che nel tempo hanno reso alcuni luoghi come non-luoghi. L’auspicio è quello di generare, attraverso formazione informale e workshop, opportunità territoriali tangibili sia per i bambini, che consideriamo essere i cittadini del domani, che per le donne, della nostra comunità, che sono proiettate verso il mercato del lavoro.

I primi percorsi formativi proposti da MiQ  avranno inizio dal 3 Febbraio e sono: She Moves, pensato per le donne, e We lab dedicato ai bambini.

She Moves è pensato per le donne residenti a Napoli di età compresa fra i 18 e i 45 anni a cui saranno dedicati 7 incontri e 3 workshop con il supporto di esperti e testimonial in un percorso ideato come un incremento di competenze in ambito creativo e multidisciplinare. L’idea è quella di creare una nuova classe di donne che agisca in maniera individuale ma allo stesso tempo in ottica comunitaria per il raggiungimento dei propri obiettivi.

Il progetto “She Moves” è promotore anche di interventi di rigenerazione urbana per instaurare un rapporto tra la comunità e il territorio e per restituire ad alcuni spazi fisici la funzione relazionale che nel tempo hanno perso a causa del degrado. Il progetto sarà strutturato in tre moduli: “Riscopriti”, “Urban Safari” e “Agisci”. Il primo modulo ha l’obiettivo di stimolare una riflessione su cosa significhi essere donna attraverso approfondimenti e sperimentazioni artistiche, il secondo ha come oggetto la riappropriazione e l’occupazione del territorio, il terzo invece ha come scopo quello di realizzare interventi artistici nella seconda municipalità di Napoli.

We lab è invece il percorso dedicato ai bambini affinché le nuove generazioni possano distinguersi diventando, sempre più, esempio di buona cittadinanza per la comunità intera.

Le tematiche a loro dedicate, si concentreranno sulla costruzione di una nuova visione della città, basata sugli obiettivi dettati dall’Agenda ONU 2030, e ha lo scopo di offrire strumenti di potenziamento per formare cittadini “responsabili ed etici”. I corsi sono rivolti a bambini residenti nella città di Napoli di età compresa fra i 6 e gli 11 anni ma ha anche lo scopo di creare delle reti tra adulti e bambini per dare voce anche ai bi-SOGNI dei più piccoli.

We lab è un percorso strutturato in 7 incontri in presenza e 3 workshop itineranti, che daranno la possibilità di esplorare i luoghi della città con il supporto di testimonial ed istituzioni. Il primo modulo del progetto sarà dedicato agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 che fanno riferimento alla sostenibilità in materia sociale ed economica. Le lezioni in particolare si concentreranno sui temi relativi alla povertà, alla fame, alla parità di genere, alle città sostenibili e alla riduzione delle disuguaglianze. Il secondo modulo invece riguarderà gli obiettivi ambientali ed in particolare gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 dedicati al riscaldamento globale, alla salvaguardia degli oceani e delle risorse marine e alla salvaguardia della vita sulla Terra.

Con questo progetto – dichiara Giuseppe Carullo, segretario di MiQ - vogliamo movimentare i due target della popolazione che a nostro avviso ne hanno più bisogno, ovvero le donne e le giovani generazioni. Perché per noi movimentare significa dare gli strumenti per mettersi in gioco, prendendo coscienza delle loro potenzialità, e migliorando così le loro condizioni di vita anche attraverso il miglioramento degli spazi in cui abitano.

Azioni come queste, che nascono da competenze di team multidisciplinari – dichiara Anna Teresa Alfieri, vicepresidente di MiQ – hanno come obiettivo principale quello di rendere virtuosi i territori, e prima ancora, chi li abita. Un buon lavoro (inteso come co-progetto tra esperti e cittadini), nell’ambito della rigenerazione urbana, può ritenersi tale se ai principi teorici vengono applicati anche i principi del fare. La buona riuscita dipenderà soprattutto dalla capacità dei territori di accogliere i cambiamenti e le trasformazioni, e i territori - a loro volta - condizioneranno e saranno condizionati dagli immaginari collettivi che si costruiscono nel tempo, anche attraverso progetti come il nostro.

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