A Pompei rivivono le leggendarie gesta dei gladiatori, con duelli senza esclusione di colpi in cui sarà il pubblico di “senatori” e “matrone” a decretare il vincitore: “l’arena” in cui i lottatori si batteranno è l’archeo-ristorante “Caupona”, che solo due mesi fa ha proposto il “Menù dei gladiatori”, ispirato proprio alla dieta di questi atleti dell’antichità.

Venerdì 6 agosto 2021 (ore 20,30) l’archeo-ristorante “Caupona” di Pompei (via Masseria Curato 2) ospiterà l’evento “Rivivono i gladiatori” a cura della Scuola dei Gladiatori “Antica Capua” della Pro loco “Spartacus” di Santa Maria Capua Vetere. Un appuntamento che torna a grande richiesta, dopo il sold-out dello scorso luglio. Info e prenotazioni al numero 3881426319.

Lo spettacolo si presenta come una vera rievocazione storica, in cui i figuranti utilizzano fedeli riproduzioni delle armi e delle armature anticamente usate dai gladiatori per battersi nelle più famose arene della Campania, tra cui proprio l’Anfiteatro di Pompei. Ecco, allora, comparire sulla scena il Mirmillone, il Trace, il Reziario e il Provocator che insceneranno una serie di combattimenti “all’ultimo sangue”.

La trama non risparmia colpi di scena. Tutto ha inizio in una serata tranquilla, in cui il celebre medico e nutrizionista dei gladiatori Galeno invita i gladiatori dell’antica Capua con il loro lanista (l’impresario che gestiva i lottatori), in una caupona (un’osteria) di Pompei, per insegnare loro cosa mangiare per rinforzare la muscolatura.

La serata sembrava procedere per il meglio, ma all'improvviso scoppia una rissa tra i gladiatori presenti, che nemmeno i centurioni che presidiano la locanda riescono a sedare. Solo l’intervento di Galeno riesce a riportare la calma, convincendo i gladiatori a risolvere la disputa affrontandosi corpo a corpo nell’arena.

Gladiatori a Pompei | Pompeii Italy

A Pompei rivivono le leggendarie gesta dei gladiatori, con duelli senza esclusione di colpi in cui sarà il pubblico di “senatori” e “matrone” a decretare il vincitore: “l’arena” in cui i lottatori si batteranno è l’archeo-ristorante “Caupona”, che solo due mesi fa ha proposto il “Menù dei gladiatori”, ispirato proprio alla dieta di questi atleti dell’antichità.

Venerdì 6 agosto 2021 (ore 20,30) l’archeo-ristorante “Caupona” di Pompei (via Masseria Curato 2) ospiterà l’evento “Rivivono i gladiatori” a cura della Scuola dei Gladiatori “Antica Capua” della Pro loco “Spartacus” di Santa Maria Capua Vetere. Un appuntamento che torna a grande richiesta, dopo il sold-out dello scorso luglio. Info e prenotazioni al numero 3881426319. Lo spettacolo sarà preceduto da una cena a tema, in cui si potrà degustare il menù dei Gladiatori dell’archeo-ristorante “Caupona”.Le portate inserite ricalcano proprio il tipo di alimentazione seguito dai gladiatori, ovviamente e opportunamente adeguate ai gusti di oggi. Il pasto si apre con la focaccia con finocchietto, miele e curry (Gustatio); seguono le alici ripiene con menta, limone, cacio fiore romano, pepe e scarola di Apicio ripassata con noci, uva sultanina, olive nere e capperi. 

La Mensa Prima è la Zuppa dei Gladiatori, con orzo speziato, fave, porro, fieno greco, tonno scottato al timo e panis pompeiano al Garum. La Mensa Secunda è il salmone marinato con spezie orientali, salsa Teriyabi con Mirin, crema di ortica e zucchine all'Apicio. Si chiude con i Crustula: mousse di ricotta di pecora dolcificata con miele e carruba su biscotto di frumento e marmellata di fichi.

 

Caupona è il primo ristorante archeo-esperienziale ispirato alla città distrutta dal Vesuvio nel 79 d.C., dove mangiare diventa un’immersione negli usi e nei costumi della Pompei antica. Cibi e bevande, ispirati alle ricette di autori del passato come Apicio, Columella, Trimalcione, sono serviti in piatti e coppe di terracotta da personale in abiti d’epoca, per rendere l’esperienza ancora più unica e coinvolgente.

 

Anche tutto il resto è stato studiato per riprodurre, nei minimi particolari, le caratteristiche di una locanda e di una casa di epoca romana. Tutti i dipinti murali e gli affreschi sono stati riprodotti a mano, come usavano fare anche i “copisti” dell’antica Pompei.