Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

Stampa
Visite: 782

Ornella Pinto, commozione e nervi tesi al funerale: fiori dalla famiglia  del compagno che l'ha assassinata

Nella mattina del 18 marzo si sono tenuti al Duomo di Napoli i funerali per Ornella Pinto, vittima di omicidio, barbaramente assassinata dal proprio compagno.

Il tutto si è svolto nel pieno rispetto delle norme anticovid, la famiglia della donna ha espressamente chiesto di far accedere poche persone all'interno della cattedrale durante la funzione religiosa celebrata dal vescovo don Mimmo Battaglia la famiglia della donna. All’esterno c’è stato un lungo e grande applauso per Ornella il cui feretro è stato portato in spalla da altre donne. Vi erano stati momenti di tensione prima del funerale, quando era arrivata una corona di fiori ed un biglietto di accompagnamento inviato dai genitori dell'uomo, ora in carcere in attesa del processo. Una delle sorelle di Ornella Pinto ha stracciato il biglietto e rifiutato i fiori, poi deposti dalla famiglia ai piede dell'altare. Tensione rientrata quando poi la commozione ha avuto il sopravvento: alla cerimonia funebre, tenuta dall'arcivescovo di Napoli monsignor Domenico Battaglia, ammessi solo i familiari e pochi amici della donna. Hanno atteso fuori invece giornalisti ed operatori, con i quali i familiari avevano polemizzato già nelle scorse ore. Ma all'esterno c'erano anche le madri dei piccoli alunni di Ornella Pinto, che lavorava come insegnante in una scuola della zona. Assieme a loro anche i piccoli, che hanno voluto dare l'ultimo saluto alla propria maestra. In tanti coloro che hanno invocato anche la riapertura dei manicomi per tenere chiusi questi pazzi che, con le loro urbe mentali e la loro smania di possesso rendolo spesso la vita impossibile a tante persone fino ad arrivare a gesi estremi come quello che è cosato la vita alla povera Ornella. Intanto proseguono le indagini sulla sua morte, avvenuta all'alba dello scorso 13 marzo. L'uomo, dopo averla accoltellata almeno 12 volte, era fuggito in auto per poi fermarsi solo dopo diverse ore a Montegabbione, in Umbria, dove si è consegnato ai carabinieri locali, ai quali ha ammesso le proprie colpo, parlando di "raptus" e dunque sostenendo non vi fosse stata premeditazione. Ma gli inquirenti sono al lavoro, poco convinti da questa ipotesi: proprio su questa circostanza si prevede una dura battaglia legale. Da due anni a questa parte, infatti, il sistema giuridico italiano non ammette il rito abbreviato, con il quale si può avere un forte sconto di pena, qualora venga riconosciuta valida la premeditazione. Che prevede, tra le varie bene, anche l'ergastolo. Le indagini sono intanto passate da martedì alla Procura di Napoli, dopo il trasferimento degli atti da parte del giudice per le indagini preliminari della Procura di Terni.

 

Autenticati