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Anche Whirlpool prende i soldi e scappa e Di Maio che fa? Ruggisce, come un  coniglio...
“Dopo diciotto mesi dal primo annuncio di Whirlpool di voler chiudere lo stabilimento di Napoli e a pochi giorni dalla data del 31 ottobre fissata per la cessazione della produzione, il Governo non è stato in grado di trovare una soluzione per il futuro occupazionale dei 400 lavoratori coinvolti.
Una situazione che rischia di diventare la vergogna italiana, di minare la credibilità del Governo e di tutto il Paese. Ora bisogna recuperare i mesi persi a causa della pandemia e trovare una soluzione occupazionale per tutti i lavoratori diretti e dell’indotto. Nel frattempo la produzione a Napoli non deve terminare, lo stabilimento non va fermato, il Governo deve mettere in campo ogni azione possibile e costringere la multinazionale a rimanere. Siamo pronti a tutto per non far chiudere Napoli”. Lo dichiarano Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm, e Gianluca Ficco, Segretario nazionale e Responsabile settore elettrodomestico, al termine dell’incontro in videoconferenza alla presenza del ministro allo sviluppo economico Patuanelli, del sottosegretario al Mise Todde, del ministro del Mezzogiorno Provenzano e dei rappresentanti della multinazionale americana.
 
“L’atteggiamento del Governo nei confronti dei lavoratori è offensivo - esortano Palombella e Ficco - il Ministro Patuanelli e tutto il Governo devono assumersi le proprie responsabilità, non si possono abbandonare i lavoratori di Napoli, per di più in un territorio già in difficoltà e in piena pandemia”.
 
“Noi cercheremo di impedire la fermata della produzione con ogni mezzo a nostra disposizione, insieme a tutti i lavoratori e alle loro famiglie – aggiungono - e faremo tutto ciò che possiamo affinché siano individuate soluzioni, serie e concrete, che diano sicurezza e prospettive occupazionali.
 
“Questa sera durante il Consiglio dei Ministri sarà discussa la vertenza Whirlpool e ci aspettiamo azioni concrete del Governo – concludono – nel frattempo rimarrà aperto il tavolo al Mise. Domani ci sarà un presidio dei lavoratori a Napoli e mobilitazioni in tutti i siti del Gruppo. Continueremo fino alla fine a sostenere ed essere al fianco dei lavoratori per evitare la chiusura di Napoli”.

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