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di RAIMONDO ADAMO

Al Teatro Minerva di Boscoreale l'inaugurazione stagione teatrale 2019/2020 Martedì 14 gennaio, ore 20.45 AG Spettacoli e Tradizione e Turismo presentano Biagio Izzo in TARTASSATI DALLE TASSE una commedia scritta e diretta da Eduardo Tartaglia con Mario Porfito, Magdalena Grochowska, Arduino Speranza, Roberto Giordano, Adele Vitale scene Luigi Ferrigno, costumi Marianna Carbone musiche Antonio Caruso, disegno luci Francesco Adinolfi una produzione esecutiva Giacomo Monda. Giulio Andreotti soleva dire che l’Umiltà, che di per sé costituisce una grande virtù, si trasforma in una vera iattura quando gli Italiani la praticano in occasione della loro dichiarazione dei debiti.

“Io le tasse le pagherei. Ed anche volentieri! Se solo però poi le cose funzionassero veramente!...” Quante volte abbiamo ascoltato simili confidenze? E quante volte anche la nostra coscienza di pur buoni ed onesti cittadini ha segretamente partorito concetti del genere?... Il problema, però, è che se poi davvero ragionassimo tutti quanti sempre così, come e perché mai le cose potrebbero veramente funzionare?  Sarà costretto improvvisamente a domandarselo anche Innocenzo Tarallo, 54 anni ben portati, napoletano, imprenditore nel settore della ristorazione: il classico “self made man”, che da nipote e figlio di baccalaiuolo si ritrova ora proprietario orgoglioso di un ristorante internazionale di sushi all’ultima moda. E che dopo tanti sacrifici avrebbe voluto ora godersi anche un po’ la vita; magari anche grazie a qualche piccola “furbizia” di contribuente… E che si ritroverà invece in balia di mille peripezie e problemi. E soprattutto costretto a risolvere il quesito che angustia la stragrande maggioranza di noi: come è possibile che due parole che da sole evocano così tanta bellezza: “Equità” e “Italia”, quando si uniscono si contraggono dolorosamente come chi è in preda alla più dolorosa delle coliche addominali?

Cinema Teatro Modernissimo di Telese - Mercoledì 15 gennaio, ore 20.30 Teatro La Provvidenza di Vallo Della Lucania  - Giovedì 16 gennaio, ore 20.45 Teatro Auditorium Tommasiello di Teano - Venerdì 17 gennaio, ore 20.45 Teatro delle Arti di Salerno - Sabato 18, ore 21.00, e domenica 19 gennaio, ore 18.30 Compagnia Enfi Teatro presenta Leo Gullotta in PENSACI, GIACOMINO di Luigi Pirandello con Federica Bern, Francesco Maccarinelli, Bruno Conti, Rita Abela Sebastiano Tringali, Sergio Mascherpa, Chiara Cavalieri scene e costumi Angela Gallaro, musiche Germano Mazzocchetti luci Umile Vainieri, regista assistente Mimmo Verdesca regia Fabio Grossi Pensaci Giacomino nasce in veste di novella del 1915 per poi avere la sua prima edizione teatrale, in lingua, nel 1917. Tutti i ragionamenti, i luoghi comuni, gli assiomi pirandelliani sono presenti in questa opera. Un testo di condanna, condanna di una società becera e ciarliera, dove il gioco della calunnia, del dissacro e del bigottismo e sempre pronto ad esibirsi. La storia racconta di una fanciulla che rimasta incinta del suo giovane fidanzato non sa come poter portare avanti questa gravidanza, il professore Toti pensa di poterla aiutare chiedendola in moglie e potendola poi così autorizzare a vivere della sua pensione il giorno che lui non ci sarà più. Naturalmente la società civile si rivolterà contro questa decisione anche a discapito della piccola creatura che nel frattempo è venuta al mondo. Finale pirandelliano pieno Di amara speranza, dove il giovane Giacomino prenderà coscienza del suo essere, del suo essere uomo, del suo essere padre e andrà via da quella casa che lo tiene prigioniero, per vivere la sua vita con il figlio e con la giovane madre. Da qui si desume quanto tutto questo possa svolgere il pensiero pirandelliano nei confronti di una società che allora era misogina opportunista e becera. Racconta di uno Stato patrigno nei confronti dei propri cittadini soprattutto nei confronti della casta degli insegnanti, sottopagati e bistrattati.Grande bella qualità del premio Nobel di Agrigento nel prevedere il futuro e come raccontava Giovan Battista Vico corsi e ricorsi storici, cioè nulla cambia nulla si trasforma: ancora oggi si veste dei soliti cenci, unti e bisunti. Una società quindi letta con la mostruosità di giganti opprimenti presenti determinanti dequalificanti.

Teatro Italia di Acerra Giovedì 16 gennaio, ore 20.45 Teatro Totò srl presenta VERSO IL MITO...EDITH PIAF di Gianmarco Cesario, Antonio Mocciola con Francesca Marini, Massimo Masiello regia Gaetano Liguori. Parlare di Edith Piaf, senza entrare nell’iperrealismo, col rischio della narrazione didascalica che occhieggi alla fiction (già abbondantemente utilizzata sia in cinema che in teatro), a questo punta lo spettacolo dove la donna Edith si confronta con il suo mito, l’immortalità della sua figura e della sua arte con la fine della sua vita umana. Le canzoni, gli uomini, e gli episodi della sua vita si susseguono sulla scena con leggerezza e surrealismo: in un solo uomo lei rivede tutti quelli che l’hanno incontrata, aiutata, sfruttata, amata, odiata, George Moustaki, Yves Montand, Charles Aznavour, Gilbert Becaup, Leo Ferré, Eddie Constantine e Theo Sarapo. Tutti, in qualche modo, uguali, tranne lui, Marcel Cardan, l’unico a non aver sfruttato il suo nome per diventare famoso, lui che veniva da un mondo diverso, quello dello sport, e che era già famosissimo, ma che un tragico destino le tolse, e dal quale non si sarebbe mai separata, fino ed oltre la morte. Il testo, pensato e scritto per due interpreti di grande spessore, quali Francesca Marini e Massimo Masiello, rispettivamente nei ruoli della Piaf e di tutti gli uomini (o uno solo?) che con lei hanno cantato e vissuto, che grazie a lei hanno avuto la possibilità di provare cosa significhi attraversare l’amore, l’arte, la gioia e il dolore. 

Teatro Comunale Costantino Parravano di Caserta Da venerdì 17 a domenica 19 gennaio (feriali ore 20.45, domenica ore 18.00) Nuovo Teatro in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana presentano MINE VAGANTI uno spettacolo di Ferzan Ozpetek con Francesco Pannofino, Paola Minaccioni, Arturo Muselli, Giorgio Marchesi, e Caterina Vertova e con (in o.a.) Roberta Astuti, Sarah Falanga, Mimma Lovoi, Francesco Maggi, Luca Pantini, Edoardo Purgatori Ferzan Ozpetek firma la sua prima regia teatrale mettendo in scena l’adattamento di uno dei suoi capolavori cinematografici, vincitore di 2 David Di Donatello, 5 Nastri D’Argento, 4 Globi D’Oro, Premio Speciale della Giuria al Tribeca Film Festival di New York, Ciak D’Oro come Miglior Film. Il giovane Tommaso torna nella grande casa di famiglia a Lecce con l’intenzione di comunicare al variegato clan dei parenti chi veramente è: un omosessuale con ambizioni letterarie e non un bravo studente di economia fuori sede come tutti credono. Ma la sua rivelazione viene bruciata sul tempo da una rivelazione ancora più inattesa e scioccante del fratello Antonio. Tommaso è costretto a fermarsi a Lecce, rivedere i suoi piani e lottare per la verità, contro un mondo familiare pieno di contraddizioni e segreti.

Teatro Di Costanzo Mattiello di Pompei - Da venerdì 17 a domenica 19 gennaio (feriali ore 20.30, festivi ore 18.15) Teatro Totò s.r.l. presenta Francesca Marini in MIA CARA CITTA' RECITAL live pianoforte e tastiere Antonello Cascone  chitarre Claudio Romano regia Gaetano Liguori Dopo le splendide produzioni targate Teatro Totò degli ultimi anni, che l’hanno vista interpretare repertori diversi come il musical o la canzone italiana d’autore, senza dimenticare lo straordinario spettacolo “Verso il mito” dedicato alla Piaf, Francesca Marini, con “Mia cara città” recital live in due tempi, ripercorre canzoni, aneddoti e poesie tra le più belle scritte nel primo 900.  Canzoni rese famose dai più grandi poeti dell’epoca come Di Giacomo, Bovio, E. A. Mario, Tagliaferri, Gambardella etc. , per risalire poi fino ai nostri tempi con canzoni di bravi autori contemporanei che sulla scia dei loro predecessori hanno descritto in modo più moderno il cambiamento e il linguaggio musicale della nostra bella e cara città.

Teatro Carlo Gesualdo di Avellino Sabato 18, ore 21.00, e domenica 19 gennaio, ore 18.00 Imarts presenta MASSIMO LOPEZ & TULLIO SOLENGHI SHOW scritto da Massimo Lopez e Tullio Solenghi con la Jazz Company diretta dal M° Gabriele Comeglio. Massimo Lopez e Tullio Solenghi tornano insieme sul palco dopo 15 anni come due vecchi amici che si ritrovano, in uno Show di cui sono interpreti ed autori, coadiuvati dalla Jazz Company del maestro Gabriele Comeglio, che esegue dal vivo la partitura musicale: uno spettacolo che dopo due stagioni trionfali in cui si sono superate le 200 repliche, si avvia alla terza con sempre rinnovata passione. Ne scaturisce una scoppiettante carrellata di voci, imitazioni, scketch, performance musicali, improvvisazioni ed interazioni col pubblico. Tra i vari cammei, l’incontro tra papa Bergoglio (Massimo) e papa Ratzinger (Tullio) in un esilarante siparietto di vita domestica, o quello di Maurizio Costanzo con Giampiero Mughini; e poi i duetti musicali di Gino Paoli e Ornella Vanoni, e quello di Dean Martin e Frank Sinatra, che ha sbancato la puntata natalizia di “Tale e Quale Show” del 2016, dalla quale è scaturito il desiderio di tornare sulle scene insieme. In quasi due ore di spettacolo, Tullio e Massimo, da “vecchie volpi del palcoscenico”, si offrono alla platea con l’empatia spassosa ed emozionale del loro inconfondibile “marchio di fabbrica”. Questo nostro spettacolo è nato quasi per gioco, con la voglia di tornare insieme sul palco dopo 15 anni, giocando appunto con i nostri attrezzi del mestiere, sketch, imitazioni, frammenti di teatro, parodie; il tutto condito da una bella colonna sonora, curata dalla Jazz Company del maestro Gabriele Comeglio. In quasi due ore di show, capita così di imbattersi in un Amleto multietnico, in un frammento di vita quotidiana di papa Bergoglio e del suo amico Ratzinger, in un Rossini eseguito coi denti, nel duetto targato Las Vegas di Sinatra/Dean Martin o ancora negli echi di politici vecchi e nuovi o nell’affaccio di Paolo Conte in persona, ecc… ecc… Questa nostra scommessa, lanciata nell’estate 2017, ci ha ripagati alla grande con un centinaio di date nella prima stagione e più di cento nella seconda, e con altrettante e più in quella attuale 2019/2020. I teatri esauriti ci stanno esaltando, ma l’incontro col nostro pubblico contiene in sé una valenza affettiva che non era scontata. Ogni volta che il sipario si apre, infatti, è come se magicamente ci si ritrovasse tra parenti, quasi ogni spettatore ha un momento della sua vita legato a noi, legato al Trio: “Come regalo di laurea dai miei genitori pretesi due biglietti per venirvi a vedere al Sistina”, “Mio padre lo ricordo sempre serio, una sola volta lo vidi ridere, con voi”, “I primi gruppi di ascolto li istituimmo nel 1987 col Trio”, “Per far digerire ai miei figli i Promessi Sposi, sono stati provvidenziali i vostri”. Così, ogni sera, oltre al divertimento condividiamo col nostro pubblico un coinvolgimento emotivo che tocca il suo apice nel ricordo di Anna, due minuti di commozione pura, anche se i suoi due ex compagni di giochi Tullio e Massimo la sua presenza in scena la avvertono per tutte le due ore di spettacolo.

Teatro Nuovo di Salerno Sabato 18, ore 21.00, e domenica 19 gennaio, ore 18.30 Gino Cogliandro in FORSE A VOLTE RITORNANO... PER AMORE commedia comica in due atti di Gino Cogliandro con Ugo Piastrella, Margherita Rago, Ciro Girardi, Aldo Flauto, Patrizia Capacchione, Lucia Ronca, Antonello Cianciulli regia Ugo Piastrella Saverio Maggio, un maturo compositore e musicista di grande successo, torna a vivere a Napoli, sua città natale dopo 40 anni di permanenza a Milano. Non si è mai sposato e non ha più parenti, decide quindi di prendere in fitto un appartamento in un antico palazzo napoletano. Le petulanti frequenti visite di un improbabile agente immobiliare e le improvvise incursioni di strampalati vicini di casa, portano all’esasperazione il povero protagonista in cerca di riposo e tranquillità. La storia diventa intrigante e surreale quando al malcapitato protagonista appare più volte, misteriosamente, una bella donna, che gli rivela di essere stata sua moglie nelle sue precedenti vite. Poiché le apparizioni sono viste solo da lui, si convince di essere in preda a delle allucinazioni e decide di rivolgersi ad una bella psicanalista che lo prende in cura; ma ben presto anche la psicanalista sarà coinvolta in prima persona nelle visioni di Saverio mettendo in dubbio la sua stessa professione. La trama si snoda attraverso colpi di scena e situazioni intriganti, ma alla fine sarà il cuore e non la testa a dare a Saverio tutte le risposte alle sue domande. La commedia, per le situazioni, il ritmo serrato dei dialoghi, il carattere dei personaggi, offre momenti di continua, scoppiettante, comicità, alternati a momenti surreali con atmosfere che da misteriose diventano suggestive e di grande romanticismo. In sintesi: una commedia comica che in fondo parla di amore e che tocca anche dei temi che invitano a delle riflessioni sui dubbi della vita e dell’aldilà.

 
 
 

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