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Il Festival Internazionale del ‘700 Musicale Napoletano, a cura dell’associazione Domenico Scarlatti, prosegue il suo programma con ben due concerti nel primo week end dell’anno: “Omaggio a Rossini”, sabato 4 gennaio alle ore 20,30 presso la Sala Comencini (Palazzo Zapata -Piazza Trieste e Trento 48)  protagonista il mezzosoprano Gabriella Colecchia accompagnata da Gianni Gambardella al pianoforte e “Cimarosa e la musica sacra”, domenica 5 gennaio alle 20,30 presso la Domus Ars (via Santa Chiara 10) con il Coro Filarmonico Jubilate Deo, diretto da Giuseppe Polese.

Rossini trascorre a Napoli gli anni più intensi della sua carriera, in cui lavorò molto, ma si divertì altrettanto. Nella chansonette de cabaret “Le Lazzarone” l’artista pesarese fa l’elenco dei beni di cui ha goduto nel clima benedetto del golfo: il divertimento, l’amore, l’indolenza, la gioia della buona tavola e del buon bere, i maccheroni, il formaggio, i pomodori, Pulcinella, San Gennaro, la Madonna, e conclude esclamando: “Naples, Naples, Naples te voir et mourir”. Insomma “Vedi Napoli e poi muori”, con una vena nostalgica... Gabriella Colecchia – una delle più interessanti voci liriche italiane, vincitrice del prestigioso Luciano Pavarotti International Voice Competition di Philadelphia e interprete di grandi opere in tutto il mondo esibendosi nei principali teatri tra cui il Teatro Real di Madrid, il Bunka Kaikan di Tokyo e il Teatro San Carlo di Napoli -   accompagnata al pianoforte da Gianni Gambardella, artista di rara sensibilità, ripercorrerà i Pechés de vieillesse, in cui Rossini cercò nuove strade e nuove sperimentazioni, composizioni cameristiche scritte durante i suoi soggiorni parigini e dopo il suo ritiro dalle scene nel 1829. Rossini non permetteva che le sue composizioni da camera fossero eseguite fuori di casa sua, per cui le riunioni musicali si tenevano nei salotti parigini del suo appartamento in Boulevard des Italiens in inverno, e nella Villa di Passy in estate, sempre affollatissimi. E’ prevista la partecipazione del Rossinologo Sergio Ragni che illustrerà l’affascinante percorso musicale del musicista marchigiano. Inoltre, sarà possibile anche visitare il MUSAP, il museo della Fondazione “Circolo Artistico Politecnico” con sede in Palazzo Zapata, nel cuore della città, tra la Galleria Umberto I, il Teatro San Carlo, Palazzo Reale e piazza del Plebiscito.

A seguire, domenica 5 gennaio alla Domus Ars, il concerto “Cimarosa e la musica sacra” con il Coro Filarmonico Jubilate Deo diretto dal maestro Giuseppe Polese.  La Musica Sacra nel Settecento Napoletano trova terreno fertile e assurge a modello per i musi-cisti di tutta Europa. La presenza di centinaia di Chiese e Cappelle Gentilizie, la  formazione didattica dei musicisti e dei cantanti evirati che avveniva nei Conservatori di Sant’Onofrio a Capuana, di Santa Maria della Pietà dei Turchini, dei Poveri di Gesù Cristo e di Santa Maria di Loreto, strettamente legati alla Chiesa e quindi all’attività religiosa che in esse si svolgeva, l’alto numero di compositori sacerdoti hanno permesso un grande sviluppo della Musica Sacra a Napoli nel Settecento, dimostrato dalla copiosa produzione che nella maggioranza dei casi è di alta qualità e in cui si inserisce il genio aversano di Domenico Cimarosa.

Ingressi ad invito da ritirare presso il Centro di Cultura Domus Ars o prenotare al numero 081 3425603