Federica Taglialatela

servizio di Gennaro Savio

Il 23 dicembre del 1984 la giovane vita di Federica Taglialatela fu tragicamente spezzata sul rapido 904. Partita da Napoli alla volta di Milano assieme alla mamma, al fratello e al papà Gioacchino che morì successivamente per i danni riportati dallo scoppio, fu colpita in pieno dalla detonazione di una bomba esplosa nel mentre il treno percorreva a velocità elevata il tunnel della Grande Galleria dell’Appennino.  

Ebbene, oggi, a trentacinque anni di distanza da quella tragedia, il Comune di Ischia non ha inteso organizzare nessuna manifestazione importante per ricordarla. E questo nonostante come dirigenti del Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista, due mesi fa, e precisamente alla fine di ottobre, chiedemmo pubblicamente al sindaco Enzo Ferrandino di organizzare nel mese di dicembre eventi per ricordare degnamente i figli d’Ischia scomparsi a seguito della strage del “Rapido 904”. Ecco nello specifico cosa chiedevamo. “Visto che il prossimo 23 dicembre, quindi tra circa due mesi, ricorre il trentacinquesimo anniversario di quella strage si Stato ancora vergognosamente impunita, chiediamo al sindaco di Ischia Enzo Ferrandino di organizzare nel mese di dicembre vari eventi di ricordo, commemorazione e riflessione sulla tragedia che ha colpito Federica e il suo papà Giacchino Taglialatela. Io se fossi a capo di un’amministrazione comunale ovviamente avrei già ben chiare le idee su cosa organizzare. L’augurio è che l’attuale compagine amministrativa organizzi in tempo, con impegno e ad un certo livello le dovute manifestazioni tra cui un convegno di carattere nazionale con l’autorevole presenza di chi da sempre si batte per far si che si conosca la verità sui mandanti di quella strage”. Ebbene, siamo arrivati al giorno della ricorrenza e non solo in questo mese non è stato organizzato nulla, ma a tutt’ora neppure una parola appare sul sito istituzionale del comune e sulle pagine social di sindaco e amministrazione: da non credere. Ma non è tutto. Infatti neppure la concomitanza con la data della tragedia dell’indizione del consiglio comunale ha indotto gli amministratori a dedicare un punto all’ordine del giorno del civico consesso al ricordo di Federica e del papà Gioacchino: assurdo! A questo punto il PCIM-L chiede ufficialmente e pubblicamente che indipendentemente dall’ordine del giorno, stasera Federica e il papà siano degnamente ricordati almeno in consiglio comunale. Rammarica davvero il fatto che mentre il paese socialmente muore di malgoverno e gli amministratori sono impegnati solo ed esclusivamente a litigare sulla spartizione del potere, la memoria storica di fatti tragici viene clamorosamente dimenticata. Scusaci Ffederica, assieme al tuo caro papa’ Gioacchino,  per non essere riusciti a non farti dimenticare dall’istituzione più importante del nostro paese. Per quanto ci riguarda, invece, il vostro ricordo continuerà ad albergare per sempre nei nostri cuori.