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servizio di GENNARO SAVIO

Nemmeno il tempo di asciugare le lacrime per la morte del Caro Francesco Taliercio, che oggi dopo due mesi di chiacchiere e passerelle dedicate alla sicurezza stradale, piangiamo una nuova giovanissima vittima. Velsmali Xhemal, per gli amici James, 16 anni, che era venuto a Ischia per trascorrere le vacanze e invece ha trovato la morte su quella strada maledetta che collega il porto con la Piripissa.

È vero, questo è il momento del dolore e del lutto, ma non possiamo tacere nemmeno in questo momento. Non possiamo più permettercelo. Almeno io non ci riesco. Perché James è il figlio di ognuno di noi. Siamo stanchi delle chiacchiere e delle passerelle con cui i responsabili politici ed istituzionali della sicurezza stradale negata sulla nostra Isola, si esibiscono in discorsi dalle promesse sistematicamente non mantenute. Siamo stanchi di essere presi per i fondelli e costretti a contare morti come in una roulette russa. Bisogna passare dalla parole ai fatti e bisogna farlo immediatamente. A partire dalla messa in sicurezza della sopraelevata che se ci fosse stata la giusta volontà politica da parte di Città Metropolitana e Comune, oggi già sarebbe meno pericolosa. E invece, oltre alle chiacchiere, sino ad oggi non si è fatto assolutamente nulla. Eppure, senza perdere ulteriormente tempo, per rendere meno pericolosa la strada della morte così come propone il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista, basterebbe collocare i guardrail al posto delle ringhiere per la cui presenza qualche auto è finita persino per volare giù via Morgioni e, soprattutto, creare uno spartitraffico possente che divida le due corsie. Uno spartitraffico possente affinché possa fare da barriere per evitare che le auto in corsa finiscano nell’altra corsia come accaduto ieri e affinché non auto e  motorini che fuoriescono dai tantissimi varchi aperti negli anni siano costretti  ad immettersi sulla propria destra senza invadere la corsia opposta. E ancora chiediamo pattugliamenti e posti di blocco continui delle Forze dell’Ordine che possano fungere da deterrente contro l’alta velocità. E invece, come ha scritto l’amico Peppe Trani, ci troviamo venti vigili urbani disseminati sul porto per regolamentare il nuovo pian traffico agi imbarchi, oppure, aggiungo io, a tappezzare le auto di multe, e nessuno sulla sopraelevata a garantire più sicurezza: da non credere! E tanto difficile, cari sindaci Luigi De Magistris ed Enzo Ferrandino realizzare guardrail e spartitraffico? Troverete, finalmente, dopo questa ennesima morte innocente, la volontà politica di rendere meno pericolosa la sopraelevata? E’ vero che noi automobilisti siamo indisciplinati e irrispettosi delle regole del codici della strada quando guidiamo, che si corriamo a dismisura senza avere rispetto per la propria vita e per quella degli altri, ma intanto che da questo punto di vista ci civilizziamo, cosa facciamo, continuiamo a contare morti o cerchiamo in tutti i modi di limitare i danni? Penso che sia giunto il momento di limitare e i danni e questo possono farlo solo le Istituzioni e il PCIM-L guidato dal Segretario generale Domenico Savio continuerà a battersi affinché ciò venga fatto.

Inoltre oggi mi sento di chiedere al sindaco Enzo Ferrandino di sospendere la manifestazione di “Ischia in Festa” così com'è accaduto, giustamente, domenica scorsa per la morte del Caro Giovanni Basile. Fermate “Ischia in Festa” perché James, ragazzino albanese, non è un morto di serie “B”. È poi, caro Enzo, la domenica sera riapri via Iasolino. Intanto che ci civilizziamo nel rispetto del codice della strada, evitiamo di mandare a morire i nostri giovani sulla sopraelevata. E stavolta questa richiesta non te la faccio come dirigente politico, ma semplicemente come papà. Una richiesta fatta da padre a padre, insomma. Caro James, coetaneo dei miei e dei nostri figli, scusaci, scusami, se non siamo riusciti a difendere la tua vita nel fiore degli anni più belli. Negli anni in cui l'esistenza dovrebbe essere solo felicità e spensieratezza. Ti voglio bene cuore di figlio. Che la Terra ti sia lieve piccolo.