RESTA CU'MME E LA VERGINITA' PERDUTA. DA MODUGNO A GAUGUIN, DA IL PADRINO A PERFETTI SCONOSCIUTI
 
enzo buonaResta cu’ mme(1957) è in assoluto una delle più belle canzoni napoletane scritte da Domenico Modugno.Il brano viene reinterpretato anche da Roberto Murolo, Lina Sastri, Nicola Arigliano, Marcella, Ornella Vanoni, Renzo Arbore, che la traduce in inglese,“Stay here with me”. Come anche da Mina in ritmo meno beguine e più jazz.
 
Resta cu’ mme è una poetica implorazione d’amore alla fine di una storia . Una preghiera all’amata che, spogliata del suo passato, è amata, punto. A me il brano piace oltre per la sua bellezza anche per una famosa censura per un verso che faceva riferimento alla perdita della verginità Nu’ me ‘mporta dô passato, nu’ me ‘mporta ‘e chi t’ha avuto . La Rai impose che quel verso venisse sostituito col più casto Nu’ me ‘mporta si ‘o passato, sulo lagreme m’ha dato. Oggi farebbe ridere un caso come quello di Resta cu’mme ma all’epoca in Italia era meglio non dire ad alta voce che una donna avesse avuto altri uomini oltre il marito.
Lo stato di verginità, tema importante anche in psicologia, filosofia e antropologia e nell’arte. Si pensi al dipinto La perdita della verginità, di Paul Gauguin del 1891 oggi al Norfolk, Chrysler Museum in Virginia. Uno splendido quadro che vede protagonista una ragazza nuda, distesa in primo piano (probabilmente Juliette Huet, ventenne amante di Gauguin all'epoca). La ragazza sta abbracciando una volpe, secondo la simbologia indù simbolo di perversione. Altri simboli  rimandano alla perdita della verginità: la ragazza tiene in mano un fiore reciso (simbolo della sua verginità, appunto, colta) e la stagione in cui l'opera è ambientata è l'autunno , il periodo dell'anno in cui le piante iniziano a perdere le foglie, un altro chiaro rimando alla perdita dell'innocenza.
 
Pensiamo anche al cinema e alla letteratura, quando alcuni grandi autori descrivono la prima volta di una donna. Come Mario Puzo, ad esempio ne Il Padrino dove nel romanzo descrive l’illibata Apollonia prima di sposare a Michael Corleone, in quella Sicilia arcaica, dove le ragazze di Puzo sono tutte vergini. La rottura dell’imene di Apollonia diviene una pagina  grottesca, come anche vedere quella sposina accompagnata dalla madre quasi in camera da letto, per trasformarsi in amante navigata, tra le braccia di un uomo che non conosce, con cui ha scambiato pochissime parole, ma solo sguardi di fuoco.
 
2 David di Donatello e 3 Nastri d'Argento per Perfetti sconosciuti del 2016, una delle commedie più intelligenti dell’ultimo periodo, dove in una scena vi è una delle più belle telefonate in vivavoce tra padre e figlia adolescente che il cinema italiano abbia prodotto. Rocco e Eva (Marco Giallini e Katia Smutniak) coppia in crisi, discutono animatamente della figlia adolescente Sofia vicina alla sua prima volta. Indecisa nell’andare o meno a “dormire” dal fidanzato che ha casa libera per tutta la notte, Sofia telefona al padre, con il quale ha un dialogo costruttivo, per un (quasi) consiglio. E il padre fra mille difficoltà alla fine trova le parole giuste, per sostenere la figlia nella crescita che in fondo è la ricerca di sè: «Io non ti so dire cosa fare, ma ricorda che è un passaggio importante della vita, lo ricorderai per tutta la vita e che quando lo ricorderai dovrai poter sorridere…». 
 
Forse dovremmo imparare che oggi castità, purezza, verginità, sono tutti termini impropri presi singolarmente. Per troppo tempo, è passato il concetto che verginità significasse “purezza”. Se poi si pensa che nella mitologia greca Hymenaios, Imeneo, da cui è derivato proprio Imene, era un ragazzo bellissimo amico e compagno di Eros, il Dio dell’Amore, ed amato da Apollo, si comprende che in quell’Imene che si rompe altro non c’è se non il simbolismo di qualcosa maschio e femmina allo stesso momento, che si perde per “rinascere”, appunto in una nuova vita. Se vogliamo insegnare una vera etica ai giovani, forse dovremmo evitarla di confinarla nella camera da letto, perché non è in quel luogo che si decide cosa è puro o impuro, cosa è giusto o ingiusto, perché non è lì che si decide la purezza dell' intenzione e la forza dell' amore.
 
*docente di marketing turistico e local development