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“Restiamo interdetti dinanzi alla decisione del ministero dell’Interno di delegare al prefetto di Napoli la nomina di una commissione di accesso all’Asl Napoli 1 in merito ai casi di illegalità presso l’ospedale San Giovanni Bosco. Ci appare stravagante che il Viminale nomini una commissione e non accolga la nostra istanza, che sosteniamo da oltre un anno, di istituire una postazione fissa di polizia presso questo ospedale come in altri. Al Vecchio

Pellegrini infatti dei delinquenti sono addirittura entrati al Pronto Soccorso sparando eppure neanche in quel caso ministro dell'Interno, Questore e Prefetto hanno ritenuto di insediare un presidio fisso delle forze dell'ordine per tutelare i pazienti e il personale. Tenendo conto inoltre che sui fenomeni di illegalità al San Giovanni Bosco sta indagando la magistratura ci saremmo aspettati la profusione di uno sforzo per ristabilire una volta per tutte la legalità all’interno e all’esterno di questa struttura come di altre tramite una presenza organica e costante delle forze dell’ordine”. Lo afferma il consigliere regionale dei Verdi e membro della commissione Sanità Francesco Emilio Borrelli autore di molte denunce contro la presenza della criminalità nei presidi ospedalieri napoletani. “Ora ci aspettiamo che la commissione non si limiti a sostenere l’ovvio. Se il loro lavoro sarà evincere se al San Giovanni Bosco è esistita o meno una presenza della camorra, la risposta gliela anticipiamo noi: sì. Il lavoro che attendiamo è che si individuino responsabilità e collusioni e si agisca di conseguenza potenziando l'opera di denuncia e pulizia che hanno avviato proprio il commissario della Asl Napoli 1.  Altrimenti saremo di fronte ad un lavoro che impatterà poco o nulla sulle criticità dell’ospedale che denunciamo da anni".

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