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PASSIONE ETERNA, DA BENVENUTI AL SUD AGLI AMANTI DI HASANLU, DAL DUO GUTTUSO MARZOTTO AD AMORE E PSICHE
enzo buona
 
Alzi la mano chi non ha visto “Benvenuti al sud”, con Claudio Bisio e Alessandro Siani, ambientato a Castellabate tra mozzarelle zizzone, caffè e limoncelli. Anche la musica era targata Napoli, Passione eterna, brano scritto da Vittorio Annona e da Enzo Di Domenico nel 1971 e nel film interpretato magistralmente da Valentina Stella. Una vera e propria poesia, struggente storia d’amore di due amanti che vivono il tormento e la disperata passione che li unisce, un’emozione profonda, ingestibile, incontrollabile dove la ragione ha poche chance di contenerla.
Quando si desidera, si vuole l’altro, lo si vuole vedere, possederlo, si è totalmente accecati e nulla della propria vita ha importanza. Piacere fisico, che si completa con la vicinanza dell’altro. Già la vicinanza dell’altro. Ripenso a Gli amanti di Hasanlu, “i Romeo e Giulietta dell’antichità“, la più antica testimonianza di amore mai scoperta al mondo. Hasanlu, in Iran, è un famoso sito archeologico: nel 1972, un team di archeologi dell’Università della Pennsylvania trovò gli scheletri dei due amanti, morti per asfissia, 2800 anni fa, forse una coppia in fuga dal proprio villaggio in fiamme. Da allora quella fotografia è un simbolo di passione eterna.
Renato Guttuso (1911-1987) fu un’artista che nelle sue opere dipingeva la complessità della condizione umana con le sue sofferenze e le sue passioni. Il pittore divenne famoso anche per il suo rapporto passionale con Marta Marzotto, che costituiva, a livello di immagine, il simbolo della fusione tra l’intellettuale di sinistra e l’alta aristocrazia. Marta e Renato, passione folle, un amore dove non sono mancati colpi di scena tradimenti e un pasticciaccio brutto sull'eredità del pittore. Per vent'anni la loro relazione adultera sarà incandescente . Tutto rappresentato da Guttuso in quelle 37 contenute nelle "Cartoline", in cui l'artista descrive i ricordi, i sentimenti, le emozioni, le fantasie e gli stati d'animo verso Marta. Diceva la Marzotto: “Renato mi raccontava i suoi sogni, ma anche i pensieri su di me che faceva da insonne. Mi diceva che ero il suo miele, il suo sangue, il suo respiro, il suo amore. E io mi sono dissetata di questo. Lui mi raffigurava nei quadri e a volte lo faceva senza che ci fosse la mia figura, come nella “Notte di Gibellina”, dipinto ispirato dal terremoto del Belice, dove tra le fiamme del fuoco ci sono le lettere del mio nome». Mi è venuto da pensare ad Antonio Canova e la sua immensa scultura Amore e Psiche, del 1778. Amore che giunge in volo e si posa accanto a Psiche che si sveglia, sopra una roccia ed i due che si abbracciano e si baciano. I due giovani sono nudi, solo Psiche parzialmente coperta dal panno sul quale è stesa. Quel bacio è l’allegoria della passione tramutata in eternità dal Canova, una densità del desiderio altissima: da qui la scelta di fermare la rappresentazione all’istante prima che il bacio avvenga ed il desiderio si consumi. Tutto ciò rende la scultura un’opera straordinaria e immortale. Amore e Psiche esposta al Museo del Louvre a Parigi non è l’unica versione del gruppo scultureo. Ne esistono altre due: una seconda versione, datata 1800-1803, è conservata all’Ermitage di San Pietroburgo. In questo caso, però, i due personaggi sono raffigurati in piedi. Esiste anche una terza versione, appartenente agli anni 1796-1800, sempre esposta al Louvre.
Oggi nel mondo occidentale si coltiva il sogno dell’amore eterno , per cui come succede nelle favole, si crede che per due persone che intraprendono un percorso insieme, il momento della formazione della coppia sia il punto di arrivo. Si crede, erroneamente, che quel colpo di fulmine, quell’innamoramento iniziale che ha unito due persone, possa sigillare un patto di unione per sempre , e che quelle iniziali passionalità e affinità possano accompagnare la coppia in un eterno ‘… e vissero felici e contenti’. Purtroppo la nostra realtà occidentale è ben lontana dallo scenario fiabesco e il matrimonio e la famiglia, sono, ormai, istituzioni in crisi Infatti, delle coppie che arrivano all’altare, solo un terzo, circa, resiste, il restante o divorzia, o vive una relazione insoddisfacente, restando unita esclusivamente per motivi economici o psicologici, malgrado il più delle volte le apparenze social.
Non a caso il grandissimo e compianto Luciano De Crescenzo qualche anno fa riteneva che l’unica passione eterna fosse quella del calcio. Perché chi è tifoso di una squadra lo resterà per tutta la vita. Potrà cambiare moglie, amante e partito politico, ma mai la squadra del cuore.

 

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