GENNARO SAVIO

servizio di GENNARO SAVIO

Cova da tantissimo tempo come il fuoco sotto la cenere e ora sta venendo fuori con tutto lo sdegno possibile. Parliamo del malcontento dei cittadini di Ischia Ponte ormai stufi ed esasperati per il protrarsi dello scempio ambientale che da circa un decennio è in corso d’opera all’ingresso del Borgo di Celsa.

Infatti, quello che circa dieci anni fa fu presentato dal potere politico e amministrativo locale come l’opera che avrebbe risolto definitivamente le problematiche legate alla sosta delle auto di turisti e residenti della zona da realizzare in poco tempo, si è rivelato un disastro ambientale che fa brutta mostra di se in uno dei centri storici più belli, panoramici e caratteristici dell’isola Verde. Col passare del tempo quello che veniva definito uno scempio, è stato ben presto ribattezzato dai cittadini un disastro ambientale, economico e sociale. Ambientale perché l’area interessata dai lavori oltre ad essere da anni un pugno negli occhi di chi la osserva, è diventata praticamente un lago la cui acqua viene periodicamente pompata a mare. Un disastro economico e sociale perchéla mancanza del parcheggio sta mettendo in ginocchio l’economia dell’intero Borgo, oltre ad esasperare i residenti per la continua mancanza di posti auto. Stufi di annunci puntualmente disattesi e dell’immobilismo dell’Amministrazione comunale, i residenti hanno costituito il Comitato “Salviamo Ischia Ponte” ed avviato la sottoscrizione di una petizione popolare con cui si chiededi terminare i lavori entro settembre, o di ripristinare lo stato dei luoghi. “Alla ‘Siena’ – si legge nel testo della petizione popolare -, le acque del sottosuolo sono destinate ad essere irrimediabilmente prosciugate, da anni il mare riceve scarichi di natura misteriosa: tutto in nome di un progetto che non riesce a diventare realtà. La verità è che sono gravi le responsabilità di chi ha avallato l’opera, di chi, alla Sovrintendenza e al Comune d’Ischia, ha firmato quelle concessioni che stanno per scadere e che dovrebbero diventare, per la Magistratura, oggetto di indagini. Gli Ischitani hanno atteso fiduciosi una soluzione, ma ormai è stato superato ogni limite. Ora basta! Al Sindaco d’Ischia, massima autorità sanitaria e tutore degli interessi comuni, che non può continuare a lavarsi le mani, facendo finta di niente e sostenendo che si tratta di un’opera privata,i sottoscritti chiedono di adottare una decisione responsabile, chiara e concreta:  la ‘Società Villa Miramare’ concluda l’opera entro il prossimo mese di settembre o ripristini i luoghi”.  Sin qui parte del testo della petizione popolare che può essere sottoscritta anche in vari esercizi commerciali di Ischia Ponte.

PERVEDERE IL VIDEO DI QUESTO SERVIZIO: https://www.youtube.com/watch?v=rfJ4MQTipnw