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“ Le denunce sullo stato di degrado e di abbandono nel quale versa da tempo la villa Floridiana al Vomero, con la maggior parte delle aree inaccessibili, segnalate dalla presenza di inferriate e transenne, con tanto di cartelli che avvisano del pericolo, benché non vi sia nessuno a vigilare sul rispetto di tali divieti, vista la totale assenza di personale addetto,  costituiscono da anni uno stanco rituale che, purtroppo, non sembra sortire alcun effetto pratico.

Anche in passato di fronte alle giuste proteste dei cittadini l’unica risposta che veniva offerta era la minaccia di chiudere a tempo indeterminato il parco pubblico o d'istituire un ticket d'ingresso, per la mancanza di fondi da destinare alla gestione e alla manutenzione – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, da lustri in prima linea nelle battaglie per la piena fruibilità della storica villa -. Purtroppo sono vicende che i vomeresi hanno già vissuto sulla loro pelle anni fa, quando il parco fu invaso da cani randagi e successivamente per la presenza di drogati e di maniaci sessuali. Il tutto per la totale incuria ma anche per la carenza d'idonea vigilanza. Così come anni addietro il Belvedere fu chiuso con una cancellata per evitare il lancio di pietre sulle abitazioni sottostanti, laddove invece sarebbe bastato collocare delle telecamere a circuito chiuso con un monitoraggio continuo o, in alternativa, prevedere un’idonea vigilanza  “.

 

                “ La villa Floridiana paga purtroppo il pesante scotto di essere giuridicamente considerata un giardino storico annesso al museo Duca di Martina – continua Capodanno -. Per questa ragione la gestione è affidata alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l'area metropolitana di Napoli, laddove questo bene, di proprietà del demanio dello Stato dal 1919, sarebbe, a nostro avviso, dovuto passare, e non da oggi, all’amministrazione regionale, scorporandolo dall’ambito museale. Peraltro, allo stato, dei dipendenti che, in passato,  erano impegnati esclusivamente per il parco, svolgendo anche attività di sorveglianza e guardiania, non ne sarebbe rimasto neppure uno, al punto che anche l'apertura dei cancelli, che consentono l'acceso alla villa, sarebbe affidata alla buona volontà dei dipendenti che lavorano all'interno del museo Duca di Martina “.

 

                “ Eppure la villa Floridiana, rappresenta, anche se attualmente solo sulla carta, un grosso contenitore culturale – afferma Capodanno -. Basti pensare al meraviglioso Teatrino di Verzura, realizzato dal Niccolini nel 1817, che, in particolare,  durante i mesi estivi potrebbe essere utilizzato per spettacoli all’aperto anche in considerazione del fatto che, in occasione dei mondiali ’90, la villa fu dotata di un impianto d’illuminazione per consentire l’apertura pure nelle ore serali. Inoltre, all’interno del parco, esistono una serie d’immobili, attualmente occupati, non si comprende bene a quale titolo, che potrebbero, invece, essere destinati a ludoteche per bambini e a sale a disposizione degli anziani “.

 

                “ Quando ai problemi di sicurezza che da sempre affliggono il parco, si potrebbe pensare d'istituire un posto di polizia all’interno del parco o quanto meno disporre che  un paio di agenti  perlustrino i viali durante l’orario d’apertura “.

 

                Sulle vicende della Floridiana, Capodanno rivolge un appello al ministro per i beni e le attività culturali, Bonisoli ed alle massime autorità cittadine, Prefetto, Questore e Sindaco, chiedendo l’adozione dei provvedimenti di rispettiva competenza per risolvere, una volta e per sempre, i problemi  di abbandono e di degrado che da tempo affliggono la villa Floridiana.