Le ho mai raccontato del vento del Nord Chiara Caselli 02

C’è posto per un romanzo d’amore epistolare oggi, ai tempi di internet, degli sms e degli “emoticon” con i cuoricini? Lo scrittore austriaco Daniel Glattauer dimostra che i sentimenti trasformati in parole, su carta o per email, hanno sempre un’immensa forza incantatrice, tanto che il suo Le ho mai raccontato del vento del Nord è diventato un best-seller in diciassette paesi e un testo teatrale con la traduzione di Andrea Cipriani, in scena da mercoledì 12 dicembre 2018 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 16) sul palcoscenico del Teatro Nuovo di Napoli, per la regia di Paolo Valerio.

Presentato da Fondazione Campania dei Festival - Teatro Festival Italia e Teatro Stabile di Verona, l’allestimento, interpretato da Chiara Caselli e Paolo Valerio, è una favola moderna che racconta come da un errore (una mail spedita a un indirizzo sbagliato) può nascere un’amicizia giocosa e complice, e poi un sentimento ben più potente.

Tutto inizia con un abbonamento da disdire, e dunque l'invio di un’email di routine. Dall'altro capo del filo, però, non c'è l'ufficio destinatario, ma una persona, raggiunta per sbaglio. Leo, dopo un po' risponde a Emmi Rothner, la avverte del malinteso e fra i due scocca una scintilla, scorre un fiume di parole.

I due perfetti sconosciuti avviano il loro epistolario, sono persone qualsiasi. Leo Leike, psicolinguista, sembra collezionare fallimenti sentimentali, Emmi Rothner è una moglie irreprensibile ed ha due amati bambini.

Eppure, forte come il vento del Nord, il sentimento s’insinua, li travolge, attraverso uno dei dialoghi d’amore più coinvolgente, ironico, e delicato della letteratura contemporanea.

Sono due scritture, due mondi, due universi interiori a raccontarsi attraverso quelle email, quelle parole. Una dopo l'altra, ogni volta un po' più confidenziali, ogni volta più intense, alla fine sempre più necessarie, irrinunciabili.

Le ho mai raccontato del vento del Nord conduce in una storia d’amore nell'era internet, ma dai contenuti d’altri tempi. Un amore epistolare, platonico, celebrale, eppure intenso, proprio perché idealizzato e astratto, esente da difetti e imperfezioni donate dalla vita e dalla convivenza di tutti i giorni.

Una storia priva di ambientazioni, solo una lunga sequenza di messaggi, leggera, che riesce a essere briosa divertente, emozionante, ma che alla fine, inevitabilmente, pone una riflessione sulla scelta tra rimorsi e rimpianti.

Lo spettacolo si avvale delle immagini e le scene a cura di Antonio Panzuto, il montaggio video Raffaella Rivi, le musiche originali di Andrea Cipriani, il disegno luci di Enrico Berardi.

Da mercoledì 12 a domenica 16 dicembre 2018 Napoli, Teatro Nuovo  Fondazione Campania dei Festival - Teatro Festival Italia Teatro Stabile di Verona presentano: Le ho mai raccontato del vento del Nord  di Daniel Glattauer, traduzione Andrea Cipriani    con Chiara Caselli e Paolo Valerio  immagini e scene Antonio Panzuto, montaggio video Raffaella Rivi  musiche originali Andrea Cipriani, disegno luci Enrico Berardi assistente alla regia Paola Degiuli responsabile tecnico di produzione Nicola Fasoli    regia Paolo Valerio 

Una mail all’indirizzo sbagliato e tra due perfetti sconosciuti scatta la scintilla. Come in una favola moderna, dopo aver superato l’impaccio iniziale, tra Emmi Rothner – sposa e madre irreprensibile dei due figli e del marito – e Leo Leike – psicolinguista reduce dall’ennesimo fallimento sentimentale – si instaura un’amicizia giocosa, segnata dalla complicità e da stoccate di ironia reciproca, e destinata ben presto a evolvere in un sentimento ben più potente, che rischia di travolgere entrambi. Romanzo d’amore epistolare dell’era Internet, Le ho mai raccontato del vento del Nord, tratto dal capolavoro editoriale di Daniel Glattauer venduto in milioni di copie in tutto il mondo, descrive la nascita di un legame intenso, di una relazione che coppia non è, ma lo diventata virtualmente. Un rapporto di questo tipo potrà mai sopravvivere a un vero incontro? “Uno dei più coinvolgenti dialoghi d’amore della letteratura contemporanea”

Der Spiegel

 

“Drammaturgicamente raffinato e plausibilissimo dal punto di vista psicologico...I due protagonisti si dedicano a questo nostalgico scambio epistolare con indescrivibile ironia e con una prosa elettrizzante. Alla fine ci si commuove, augurando ai due tutto il meglio, sperando di incontrarli di nuovo un giorno.”

Neue Zurcher Zeitung am Sonntag