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L’incontro con la canzone d’autore e l’intento di offrire uno spazio di condivisione al pubblico prendono il nome di Vivo Fest una rassegna che racconta la musica italiana attraverso parole e immagini realizzate da importanti artisti campani. Il progetto nasce dall’idea di Gennaro Vitrone e si conferma per la 4a edizione, con la direzione artistica dello stesso Gennaro Vitrone insieme alla cantautrice Tonia Cestari, finalista del premio Bianca d’Aponte 2014.

L’appuntamento è per venerdì 16 Novembre 2018 alle ore 21,00 a Officina Teatro San Leucio e, come da tradizione, Vitrone apre il Vivo Fest con le chitarre di Dario Crocetta e Gianpiero Cunto, il basso e la tromba di Almerigo Pota, la batteria di Mimì Ciaramella, eseguendo, tra diversi brani già conosciuti, “Settembre” il singolo appena uscito.

Si prosegue con i “Malevera”, formazione composta da Angelo Giaquinto (voce), Ubaldo Tartaglione (chitarra), Rossella Scialla (percussioni) e Armando Vitale (chitarra), con i propri testi di denuncia sociale, riportano Napoli, la città madre e la terra antica.

Special guest della serata è un poeta capace di dare vita alle emozioni con i suoi versi in nota. Alessio Bonomo torna nella terra di Fausto Mesolella e sale sul palco di Officina per presentare un percorso acustico insieme al chitarrista Matteo D’Incà.

Il cantautore esordisce al Festival di Sanremo nel 2000 con “La Croce”. Di successo anche l’album cofirmato da Bob Dylan, un adattamento italiano del brano “Girl from the North Country”. Compositore per Andrea Bocelli, Nastro d’Argento per “Amami di più”, miglior canzone originale, ha collaborato con numerosi nomi del panorama musicale italiano e non, tra gli altri Musica Nuda (Petra Magoni e Ferruccio Spinetti), Alessandro Haber, Emilio Solfrizzi, Peppe Servillo e con lo stimato Fausto Mesolella. Insieme alla chitarra storica degli Avion Travel, Alessio Bonomo elabora l’ultimo suo lavoro: “La musica non esiste”, un disegno che esprime la capacità di meravigliarsi ancora per le piccole cose del quotidiano. L’artista visionario colora storie con suoni chiari e i simboli evocati come fotogrammi interiori, chiavi di lettura che aprono gli occhi alla gente e proteggono come fa un ombrello sotto la pioggia.

Al termine dell’evento una degustazione offerta dal ristorante Vignare’ e ristorante Leucio accompagnata da un calice di vino farà da sfondo all’incontro de visu tra gli artisti e il pubblico.