Napoli via Mario Fiore posa prima pietra linea 1 metropolitana

A lui bisogna intitolare l’importante mezzo di trasporto su ferro

 “ Era il 22 dicembre 1976, un mercoledì piovoso, quando sul palco allestito in piazza Medaglie d’Oro, nella zona collinare di Napoli, cominciava, alla presenza dell’allora sindaco di Napoli, Maurizio Valenzi, con la posa della prima pietra, con una linea sulla carta e senza un centesimo in cassa, l’avventura della costruzione di quella che venne poi chiamata la linea 1 della metropolitana – commenta Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. A breve decorrerà il 42esimo anniversario di quell'evento, e ancora il sogno di vedere la metropolitana completa, non si è realizzato. Un progetto che, nel 1963, fu redatto dall’Ente Autonomo Volturno e regalato all’amministrazione comunale per la costruzione della quinta funicolare che doveva collegare piazza Medaglie d’Oro con il rione Sanità “.

     “ C’è voluta più di una generazione  perché il collegamento, con almeno una parte delle stazioni, fosse completato – afferma Capodanno -. In tutti questi anni, i cantieri hanno consentito di arrivare fino a piazza Garibaldi, ma manca ancora la chiusura dell’intero percorso con una sorta di “circe line” passando sotto il Centro Direzionale. Il tutto non prima del 2020, ma il condizionale, visti i precedenti, è d’obbligo. Se tutto va bene alla fine ci sarà voluto quasi mezzo secolo per realizzare questo importante mezzo di trasporto su ferro. Dunque tempi lunghissimi con costi che hanno superato, e di molto, la spesa iniziale. Aspetti negativi sui quali, di recente, sono intervenuti sia la Corte dei Conti, sia la Commissione Europea “.        

    “ Se l’amministrazione comunale cittadina riprendesse a operare con efficienza e celerità ci sarebbe tanto da fare recuperando i ritardi accumulati in materia di trasporto pubblico su ferro, risolvendo una volta e per sempre gli annosi problemi del traffico veicolare e dell’inquinamento ambientale che affliggono il capoluogo partenopeo, al punto che da lunedì prossimo si è costretti a ripristinare il divieto di circolazione per tre giorni alla settimana  – prosegue Capodanno -. Tra le altre andrebbe anche rilanciata la proposta, già formalizzata tempo addietro, d’intitolare il metrò collinare, al suo ideatore, a colui che agli inizi degli anni ’70, in posizione quasi isolata, si batte per dare impulso a quest’opera attingendo agli appositi finanziamenti della legge 1042 del 1969 “.          

  “ Nelle polemiche che caratterizzano all’epoca lo scontro tra i due partiti di maggioranza, democristiani e socialisti – continua Capodanno– l’opera dell’allora assessore comunale ai trasporti Luigi Buccico, del quale ricorre domani il 39esimo anniversario dalla morte, fu fondamentale per portare avanti il progetto di una metropolitana per collegare l’area collinare con il centro cittadino.  Solo dopo l’approvazione da parte del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, avvenuta il 31 marzo 1972, del piano regolatore generale di Napoli, nel quale era compreso il piano dei trasporti, voluto proprio da Buccico,  piano che considerava la collinare prioritaria, fu possibile sbloccare il finanziamento di 42 miliardi stanziati appunto con la legge 1042 “.          

  “ Dunque, se oggi Napoli, a distanza purtroppo di tanti, troppi anni, si è dotata di un sistema moderno di metropolitana, il merito va principalmente a Luigi Buccico che ebbe la lungimiranza, sin dagli anni ’70 di comprendere l’importanza, per la soluzione dei problemi del traffico napoletano, di un sistema integrato di trasporto su ferro – conclude Capodanno -. A lui giustamente deve essere intitolata quella che oggi viene denominata semplicemente “linea 1” della metropolitana “.         

   Capodanno invita ancora una volta il consiglio comunale di Napoli ad avviare l’iter per l’intitolazione del metrò collinare a Luigi Buccico, ritenendo del tutto insufficiente la sola targa posta nel 2006, nella stazione Vanvitelli, per ricordare l'importante opera da lui svolta.